PENSIERI
Forse Biglia è semplicemente un diesel: anche l'anno scorso partì col freno a mano per poi rivelarsi una delle poche note liete e certe della stagione disastrosa. Eppure anche ad agosto scorso nella mente di Lucas c'erano troppi pensieri (in quel caso d'addio) alla vigilia della Supercoppa con la Juve. Adesso comincia a far rumore il silenzio sul famoso prolungamento sino al 2020 (a 2,5 milioni più 500mila di bonus). Tuttavia anche ieri Biglia giurava a Inzaghi d'esser pronto a firmare. Il giallo s'infittisce, ci si augura venga risolto nel giro di qualche settimana. Anche senza l'agente Montepaone (al momento sparito), dopo la clamorosa apertura al rinnovo d'agosto. Allora c'erano stati i sondaggi della Juve, adesso quelli del Milan - rinvigorito dai soldi cinesi - per gennaio. Montella lo stima e lo vorrebbe a centrocampo, ma Lotito non lo cede comunque per meno di 25 milioni. Offerta al momento mai recapitata alla Lazio.
ALTERNATIVE
Lì dove Biglia un tempo illuminava, oggi c'è buio pesto. Non a caso il 77.8% di passaggi completati, con 97 errori, e appena il 43% di possesso palla in tre giornate. Nessuna manovra a Verona perché mancava il regista, stanco e pure ingabbiato nella morsa di Maran. Inzaghi tra l'altro non ha ancora trovato in casa un vice o un'alternativa. Cataldi non convince, Murgia è troppo giovane, Morrison latitante: domenica nuovo tour tra Amsterdam e Manchester, dopo l'ennesima mancata convocazione. Ieri nemmeno in campo con gli epurati di Bianchini, difficilmente sarà chiamato col Pescara: è già massima allerta per la sfida di sabato pomeriggio per la rivalità coi tifosi abruzzesi. Il giorno prima scadrà la proroga della campagna abbonamenti biancoceleste: rumors su un balzo delle ultime ore, si sarebbe raggiunta quota settemila. Al momento però il dato ufficiale resta un fantasma. Come Biglia e il suo rinnovo.
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