Borriello balla a Cagliari a suon di gol. La sua avventura va di Belen in meglio

Borriello balla a Cagliari a suon di gol. La sua avventura va di Belen in meglio
di Stefano Carina
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Lunedì 19 Settembre 2016, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 08:59
Di Borriello si dice che segni soltanto alle ex squadre. Forse è inevitabile pensando che Marco, con quella attuale del Cagliari, ha vestito ben 13 maglie diverse. Fatto sta che nelle prime quattro giornate ha già sistemato i conti con gran parte del suo passato recente. Prima giornata: va in rete contro il Genoa dove ha giocato nelle stagioni 2007-08, 2013-14 e da gennaio a giugno del 2015. Secondo turno di campionato: a pagare dazio tocca alla Roma dove Borriello è stato nel biennio 2010-12 (11 gol in 41 presenze) - prima di venir etichettato dal ds Sabatini come «un problema» - e di ritorno nella stagione 2013-14 (appena 1 gol ma decisivo contro il Chievo). Ultima ‘vittima’ l’Atalanta, ieri pomeriggio. Stavolta ha pensato bene di punire i nerazzurri che non lo avevano riscattato a giugno con una doppietta. Il primo centro anticipando il difensore, l’altro per un inconsueto calcio di punizione che non ha lasciato scampo a Berisha. A conti fatti, in quattro giornate l’unico match dove è rimasto a secco è contro il Bologna. Ma in questo caso è scusato: lì non ha mai giocato. 

LA LEGGE DELL’EX
A 34 anni il traguardo dei 25mila gol (in memoria del labiale polemico pronunciato nei confronti di Ranieri nel 2011 durante il pre-gara contro lo Shakhtar) rimane un miraggio. Ma cresce la sensazione che Borriello nella sua carriera avrebbe potuto fare molto di più. Tuttavia un po’ per carattere, un po’ per un’indole che lo ha portato spesso e volentieri a godersi la vita, è rimasto nel limbo. Anche se poi Marco si è comunque tolto più di qualche soddisfazione: ha vinto due scudetti (il primo col Milan nel 2003-04, l’altro con la Juventus nel 2011-12) e soprattutto una Champions nel 2006-07 con i rossoneri. Ha anche vestito la maglia della Nazionale, partecipando alla spedizione nell’Europeo del 2008. Ora è alle prese con altre sfide. In primis dimostrare che non è un attaccante finito. Quattro reti in altrettanto gare di campionato sono il suo biglietto da visita. E poi confermarsi il terrore delle sue ex. Non solo fuori dal campo ma soprattutto nel rettangolo di gioco. Perché chi pensa che aver segnato in questo avvio di stagione alle squadre nelle quali ha militato sia un caso, si sbaglia di grosso. Anche lo scorso anno, prima di passare all’Atalanta (dove ha segnato 4 reti: 2, nemmeno a dirlo, alla Roma) Borriello veste la maglia del Carpi e giusto per non perdere l’abitudine lascia il segno con i giallorossi all’Olimpico, il Genoa e la Juventus.

LA SCOMMESSA
Di questo passo rischia di aggiudicarsi una scommessa con l’amico Vieri che durante l’estate, sicuro del fatto suo, lo aveva sfidato affermando via social che se avesse segnato 15 reti gli avrebbe pagato la vacanza l’anno prossimo. All’epoca Marco si allenava in solitaria alle isole Baleari e tra un selfie con Belen e un bagno al mare, continuava a twittare «I leoni non mollano» convinto che prima o poi sarebbe riuscito a strappare un contratto in serie A. L’opportunità gliel’ha regalata il Cagliari e per ora il presidente Giulini ha fatto bingo. L’ex laziale invece inizi a preparare i soldi: con la doppietta al Cagliari, Borriello è già arrivato a quota 8 al 19 settembre. Oltre alle quattro reti in campionato c’è infatti da aggiungere la quaterna in coppa Italia contro la Spal a Ferragosto. Di solito chi segna una tripletta si porta il pallone a casa. Lui invece l’ha autografato e l’ha lanciato in tribuna per la gioia del tifoso che avuto la fortuna di raccoglierlo. Adesso, dando un’occhiata al calendario, c’è il rischio che il centravanti del Cagliari non si fermi più: mercoledì incrocia la Juventus e domenica la Sampdoria (2 gol in 11 presenze nella stagione 2005-06). Allegri e Giampaolo sono avvisati. 
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