Le giocate di un fuoriclasse per tenere vivo il campionato

Francesco Totti
di Massimo Caputi
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Lunedì 12 Settembre 2016, 11:13 - Ultimo aggiornamento: 15:42

Francesco Totti, ancora lui, come prima, più di prima. Dopo 25 anni dedicati alla causa giallorossa e alla soglia dei quarant’anni, il Capitano è ancora indispensabile. Questa Roma ha tanto bisogno di lui. Non soltanto per le giocate sopraffini e le reti decisive: serve la sua presenza. E’ la stella polare cui affidarsi. Basta che si alzi dalla panchina per un breve riscaldamento, e tutto si trasforma. E pensare che fino a pochi mesi fa doveva smettere, o almeno tanti ritenevano dovesse farlo. Il suo debutto stagionale è stato illuminante, in tutti i sensi.

Dopo il grigio primo tempo giallorosso e il diluvio che ha allagato il prato dell’Olimpico, il Capitano ha acceso la luce, come solo lui sa fare. Infiammando i cuori dei tifosi e l’animo della squadra, Totti ha cambiato radicalmente la partita, e chissà, in parte, anche il campionato della Roma. Messi a nudo tutti i difetti tecnici e i limiti psicologici, dall’incredibile pomeriggio dell’Olimpico può ripartire la stagione giallorossa. Non solo con Totti, ma dalla caparbietà mostrata nella ripresa, dalla qualità dei tanti calciatori e da Dzeko. Sì, anche dall’attaccante bosniaco, che seppure tanto discusso, risulta decisivo. Sono state giocate solo tre partite ma il campionato va di fretta, soprattutto per le primissime posizioni.

La Juventus è impressionante: alla prestanza fisica ha aggiunto tanta qualità. Con Higuain e Dybala le sue potenzialità offensive sono straordinarie. Se solo si può immaginare di insidiarla, l’unico modo è tenerne più possibile il passo, in attesa, o nella speranza, di un suo eventuale calo di concentrazione. Il Napoli, che sta smaltendo l’assenza di Higuain, ha le qualità per farlo. Il fatto nuovo infatti è la capacità di andare a rete con più uomini, e se le rotazioni tra campionato e Champions funzioneranno, la squadra di Sarri è certamente più forte e solida dell’anno scorso.

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