Champions, il sogno proibito nasce sui campi dei dilettanti

Champions, il sogno proibito nasce sui campi dei dilettanti
di Matteo Sorio
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Martedì 20 Giugno 2017, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 12:56
ROMA Laddove c'era Real Madrid-Juventus, ora c'è Vìkingur-Trepça '89: eravamo rimasti a Merengues contro Madama, ricominceremo dal calcio delle Isole Far Oer opposto a quello kosovaro. Tutti insieme democraticamente. Ma anche no, perché tanto poi i pesci piccoli tornano nei loro laghetti e nel mare della Champions (e dei suoi soldi) ci nuota solo chi sa, soprattutto chi può. E comunque: edizione n. 63 della vecchia Coppa dei Campioni, il taglio del nastro è di ieri, a Nyon, dov'è scattato il sorteggio dell'incipit, primo e secondo turno di qualificazione: Víkingur, Trepça 89, Hibernians, Tallinn, Alashkert, Santa Coloma, The New Saints, Europa, Linfield, La Fiorita, le prime dieci a scendere in campo sono minuscole province dell'impero che tra 27/28 giugno e 4/5 luglio saranno già di lavoro, per coltivare l'illusione di un pensiero stupendo o la mera soddisfazione d'aver dato il via al ballo da 79 squadre il cui vero valzer - stringi stringi - riserva 32 posti.
PESCI PICCOLI
L'ultima partita dell'edizione n.62 è stata la finale (stra)vinta dal Real sulla Juve, l'inaugurazione della Champions 2017/18 sarà Vìkingur-Trepça '89. E cioè: la prima squadra nella storia del Kosovo che si qualifica ai preliminari che andrà in trasferta in un paese, Gota, nelle Far Oer, da 550 abitanti. Sul radar del primo turno appaiono anche il Santa Coloma, da un villaggio di Andorra, meno di 3mila anime, oppure il Linfield, club semiprofessionista dell'Irlanda del Nord, fondato nel 1886, dominatore in patria, mai vincente in Europa. Lo stesso Linfield che se la vedrà con La Fiorita da San Marino, più precisamente Castello di Montegiardino, 911 abitanti: debutto in Champions nel 2014, nel 2015 l'Europa League e il primo gol internazionale firmato da Damiano Tommasi. Tanto per intenderci, chi la spunterà tra Linfield e La Fiorita busserà al Celtic Glasgow: auguri.
MONEY
Sarebbe la Champions, ma si dà una (finta) chance a tutti, lasciando fuori, delle 55 federazioni affiliate all'Uefa, giusto il Liechtenstein, coppa nazionale e niente campionato. Tenero, dunque, guardando al secondo turno (11/12 e 18/29 luglio), che il Copenaghen aspetti gli slovacchi dello ilina, che l'Apoel si prepari per i lussemburghesi del Dudelange, che il Malmö studi i macedoni del Vardar. Ma, di fatto, è dopo che il gioco si fa serio. Pure per il portafogli. Nell'ultima Champions, i primi tre turni valevano rispettivamente 220mila, 320mila e 420mila euro. Poi, fatta la scrematura, le quote fisse per i 32 club ai gironi, ovvero 12.7 milioni (più i premi, 1.5 milioni a vittoria, 500mila euro a pareggio), i 6 milioni per l'accesso agli ottavi, i 6.5 milioni per chi raggiunge i quarti, i 7.5 milioni per chi va in semifinale e i 15.5 milioni per chi vince. È la torta vera, banchetto cui sanno già di partecipare in 22 (per l'Italia, Juve e Roma, aspettando i playoff del Napoli). Tutti insieme, più che altro, appassionatamente. Tanto, alla fine, la Champions è cosa per pochi. Vedi anche il palmares dell'ultimo lustro: 3 volte Real, una Barcellona e Bayern Monaco. S'inizia coi pesci piccoli, si finisce coi (soliti) pesci grandi.