Il Barça è una macchina da gol, il Bayer balla in difesa, il Bate non fa paura

Il Barça è una macchina da gol, il Bayer balla in difesa, il Bate non fa paura
di Benedetto Saccà
2 Minuti di Lettura
Giovedì 27 Agosto 2015, 20:28 - Ultimo aggiornamento: 20:36
di Benedetto Saccà

Tre «b» nel girone E. I re di Spagna (e d’Europa), la quarta forza dalla Bundesliga, i campioni della Bielorussia. Ecco il Barcellona, il Bayer Leverkusen e il Bate Borisov, gli avversari di Champions League della Roma di Rudi Garcia.

Del Barça dell’ex romanista Luis Enrique tutti sappiamo che è una delle squadre più forti del mondo. È una delle migliori, forse la migliore e, di riflesso, la peggiore da incontrare. Solo in questo momento è detentrice della Champions, della Liga, della Supercoppa europea e della Copa del Rey. Nel corso dell’estate non ha potuto rinforzarsi con nuovi giocatori per via delle sanzioni della Fifa, ma il valore della rosa resta altissimo. Del resto, bastano quattro nomi a definire lo scenario: Leo Messi e Iniesta, Suarez e Neymar. E il gioco, uno splendore.

Quanto al Bayer Leverkusen, è una formazione solida in avanti ma fragile in difesa. Cammina per i sentieri europei sulle ruote di un 4-2-3-1 che prevede l’allineamento di Leno; di due terzini come Hilbert e Wendell; di un paio di centrali quali Papadopoulos e Tah; di Kramer e Bender al centro del campo; dei trequartisti Bellarabi, Çalhanoglu e Heung-Min Son; e del centravanti Kiessling, il miglior marcatore in attività della Bundesliga. Nell’ossatura ci sono pure l’ex romanista Jedvaj, l’infortunato Aranguiz e il ds Rudi Voeller, in giallorosso dal 1987 al ‘92.

Infine il piccolo Bate Borisov, 63esimo nel ranking Uefa, la squadra più debole del raggruppamento. Partecipa alla Champions per la quinta volta nella storia, non è mai riuscito ad avventurarsi oltre i gironi e stavolta è dovuto transitare per tre turni eliminatori. L’allenatore si chiama Yermakovich, ha 40 anni e siede sulla panchina del club dal 2013. Non è inutile sottolineare che la rosa è formata da soli giocatori bielorussi, ad eccezione del lettone Dubra, del montenegrino Nikolic e dei serbi Milunovic e Mladenovic. Fra tutti spicca Hleb, ex Arsenal e Barcellona. Lo stadio, la Borisov Arena, può accogliere 13 mila tifosi.