Champions, promossi i tre «triplettisti»
bocciati il Galatasaray e...l’Alvalade

Champions, promossi i tre «triplettisti» bocciati il Galatasaray e...l’Alvalade
di Benedetto Saccà
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Giovedì 27 Novembre 2014, 10:14 - Ultimo aggiornamento: 16:46
Promossi, in senso stretto e in senso lato, il Chelsea, lo Shakhtar Donetsk, l’Arsenal, l’Atletico Madrid e il Bayer Leverkusen, la quinta giornata della prima fase della Champions League ha offerto alcune note liete e qualche indelebile stonatura.



PROMOSSI: I TRIPLETTISTI – Tre triplette hanno tramortito tremendamente tre portieri. Non è uno scioglilingua ma il racconto, in sostanza, delle ultime tre (per l’appunto...) serate. Il blaugrana Messi ha calato il tris al cospetto dell’Apoel Nicosia ed è diventato il miglior marcatore della storia della Champions con 74 gol; Agüero ha assestato tre colpi di scalpello al Bayern Monaco, riuscendo a sgretolarlo e a regalare un sogno al Manchester City; e Mandzukic dell’Atletico ha raso al suolo e lasciato in macerie l’Olympiacos al Calderon. Tre triplette da batticuore, tre prove «rubate» dal mondo della meraviglia.



PROMOSSO: CHANCEL MBEMBA – È un difensore centrale congolese, non si sa bene quanti anni abbia perché possiede tre documenti che recano altrettante date di nascita differenti (1988, ‘91 e ‘94), ma ha risolto in solitudine la sfida fra l’Anderlecht e il Galatasaray con una doppietta. Il nostro eroe si chiama Chancel Mbemba Mangulu: e ieri sera aveva un sorriso largo quanto l’equatore.



BOCCIATO: IL GALATASARAY – Eliminato e bocciato in anticipo e in via definitiva. In cinque giornate europee la squadra di Prandelli ha raccolto quattro sconfitte e un pareggio, incassando 15 (sic) gol e firmandone appena tre. Bastano poche cifre per illuminare il panorama, e un filo di buon senso per capire che i turchi dovranno ritrovare un minimo di convinzione nel tecnico: chiunque sia.



BOCCIATO: LO STADIO JOSÉ ALVALADE – E fu buio, d’improvviso, allo José Alvalade di Lisbona. Si giocava la gara di Champions fra lo Sporting e il Maribor, certo, ma sembrava una partitella di calcetto del giovedì sera. I riflettori, evidentemente, si erano stancati (o scaldati, chissà) e se ne sono andati a dormire, stendendo un velo blu sulla serata lusitana e addormentando la sfida. Incredulo l’arbitro, lo scozzese Thomson, che ha dovuto sospendere il duello per una ventina di minuti prima di fischiare l’avvio della ripresa. «Ma nooo, ci hanno staccato la luce...». Ecco, immaginatelo pronunciato in portoghese e avrete la fotografia esatta. Al proposito i 32.739 spettatori hanno capito subito di trovarsi a mollo in un evento straordinario e, nell’attesa, hanno deciso di salvare il ricordo abbinando l’utile al dilettevole: così hanno preso i cellulari e si sono messi a scattare fotografie, facendosi peraltro pure un poco di luce.