La Juventus e quel sogno chiamato Triplete.
Marotta confermato fino al 2018

La Juventus e quel sogno chiamato Triplete. Marotta confermato fino al 2018
di Luca Pasquaretta
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Giovedì 23 Aprile 2015, 18:59 - Ultimo aggiornamento: 20:30

Non succede, ma se succede. Il tavolo del ristorante da 100 euro è stato apparecchiato. La Juve è stata «invitata» al banchetto esclusivo della Champions, a dispetto di quello che pensava Conte.

Il sogno in casa bianconera si chiama «triplete», difficile, ma non impossibile, nonostante il pessimismo dei bookmaker che hanno snobbato la Juve, quotando la vittoria finale a 9, a dispetto del 2,75 per Bayern e Barcellona, e del Real a 4. Dopo il sorteggio di oggi (ore 12) a Nyon ne sapremo di più. Il verdetto dell’urna non sarà un dettaglio. Intanto L'ad della Juventus Beppe Marotta e l'intera Area sportiva bianconera hanno rinnovato il contratto fino al 2018. Ne fanno parte il ds Fabio Paratici, il segretario generale Maurizio Lombardo, il team manager prima squadra Matteo Fabris, il vice ds Federico Cherubini, i dirigenti del settore Giovanile Braghin e Pessotto.

In casa bianconera si aggrappano ai numeri, alla BBC - Barzagli, Bonucci, inserito nella top 11 dell’Uefa, e Chiellini - e il fattore Buffon, a caccia della prima Champions in carriera e del pallone d’oro, sfuggitogli per un millimetro nel 2006. Prima non prenderle predicava il Trap. Il segreto della Juve 1.0 di Allegri nasce là dietro. Miglior difesa della serie A (15 gol subiti in 31 partite) e della Champions (gironi, ottavi e quarti) considerando le quattro semifinaliste. Appunto Juve 5 reti al passivo, Real Madrid 6, Barcellona 7 e Bayern Monaco 8. Con una chicca: Buffon ha tirato giù la saracinesca, la sua porta è inviolata dal 2 marzo, l’ultimo a fargli gol è stato Keita della Roma nel big match dell’Olimpico, perché a Parma nella sconfitta del Tardini c’era Storari. Con questi numeri niente è impossibile. Guai a cullarsi. Lo champagne è ancora in ghiacciaia, perché come ripete sovente Allegri «non è stato vinto ancora nulla». Concetto ribadito anche da Tevez, che ieri è rimasto a riposo per smaltire l’influenza. L’argentino è stato ad un millimetro dal forfait nel Principato perché due ore prima della partita vomitava. «Io al Boca Juniors? Non c'è nulla, si parla troppo. Io penso solo a godermi questo momento e voglio raggiungere tutti gli obiettivi prefissati - ha spiegato l'Apache ad ESPN - C'è da fare l’ultimo sforzo in campionato perché ancora non abbiamo vinto niente. Mancano solo poche partite e dobbiamo restare concentrati fino alla fine. Anche la Coppa Italia è un nostro obiettivo. La Champions? Siamo tutti felicissimi per aver raggiunto la semifinale. Non succedeva da tanto e dobbiamo sfruttare questo momento. E' un anno fantastico e vogliamo chiuderlo in bellezza». Quindi testa bassa e pedalare senza perdere di vista gli obiettivi, a maggior ragione adesso che la tavola è stata apparecchiata e bisogna solo sedersi a banchettare.

Questa mattina la squadra si è ritrovata a Vinovo per una seduta di allenamento. Defaticante per chi ha giocato, lavoro normale per gli altri. Per il derby di domenica sarà ampio turnover. Intanto presente e futuro vanno a braccetto. In corso Galileo Ferraris gongolano e pensano a costruire con grande anticipo la Juve 2.0 griffata rigorosamente Allegri, che a bocce ferme metterà l’autografo sul rinnovo del contratto. Parte del mega-tesoretto incassato dalla Champions (al momento quasi 80 milioni) sarà investito sul mercato. Come ha promesso e ammesso Marotta la squadra sarà ulteriormente rinforzata. Le idee sono chiare: i dirigenti hanno in mano Cavani (40/45 milioni al Psg, quinquennale da 5,5 più ricchi bonus per il Matador), il suo arrivo è vincolato alla cessione del corteggiatissimo Pogba, mister 100 milioni.

Allegri per interpretare al meglio il 4-3-1-2 ha chiesto un trequartista. Oscar il preferito. Ma sono salite le quotazioni di Mkhitaryan, l’armeno in forza al Borussia Dortmund, assistito da Mino Raiola, non un dettaglio. Per il centrocampo contatti avviati con lo Zenit per Witsel. Per Dybala invece la fumata bianca dipenderà da Zamparini. Per l’argentino, in scadenza nel 2016, la Juve non intende andare oltre i 20 milioni, non un euro in più, perché la società è convinta comunque di poterlo prendere a zero l’anno prossimo, sfruttando l’ultimo anno di Tevez, che non ha ancora deciso se tornare in anticipo in Argentina (al Boca Junion, non gratis) oppure se rispettare il contratto. Work in progress. A questo punto, comunque andrà, sarà un successo.