Moyes dà il via al risiko delle panchine:
l'esonero che vale una reazione a catena

Moyes dà il via al risiko delle panchine: l'esonero che vale una reazione a catena
di Benedetto Saccà
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Mercoledì 23 Aprile 2014, 12:28 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 08:55
Una societ non cambia l’allenatore per 27 anni e poi si trova costretta ad esonerarne uno a nove mesi dall’ingaggio. S, i grandi numeri sanno essere implacabili. Ieri il Manchester Utd ha licenziato lo scozzese Moyes, l’uomo cui lo scorso 1 luglio aveva affidato la trasformazione della squadra sul piano generazionale.

Etichetta di erede di Ferguson in senso stretto e in senso lato e contratto di sei anni addirittura, ecco il progetto che avvolgeva la figura di Moyes. L’intero impianto però è naufragato per manifesta difficoltà: e Ryan Giggs ha ricevuto l’incarico di condurre la formazione fino all’approdo della fine della stagione. Certo non resterà sulla panchina dello United quanto vi è rimasto Ferguson, fermatosi per quasi trent’anni, ma Ryan centrerà comunque un obiettivo da brivido. Quanto al futuro, il sipario si apre a un’infinità di scorci, di scenari, di percorsi europei imperscrutabili.



VALZER INFINITO

I vertici del Manchester Utd sono interessati a quattro allenatori in particolare: Klopp, Simeone, Blanc e Van Gaal, corteggiato pure dal Tottenham. E lo juventino Conte di sicuro non rifiuterebbe un’offerta proveniente dai Red Devils, come vedremo. «Alt, io sono innamorato del Borussia», si è subito sfilato il tedesco. Le vie insomma sono infinite: un trasferimento ne produce sempre un secondo, un secondo un terzo e così via, specie ad alti livelli. E le onde si propagano di riflesso. A stringere, i tecnici che ora corrono sul filo sono almeno 14 nell’Europa di prestigio. In Spagna, Martino ha probabilmente già chiuso le valigie e saluterà il Barcellona perdente al triplice fischio della Liga. Un’altra corazzata che ha gettato la stagione al vento. I dirigenti blaugrana sono assai interessati al romanista Garcia, all’ex Luis Enrique, a Klopp, a Valverde e a Frank de Boer, la mente dell’Ajax. Impossibile regalare certezze oggi: piuttosto, i procuratori registrano movimenti impalpabili e ombre di trattative.



CONTE AL BIVIO

Simeone, si diceva, raccoglie i consensi dello United, ma naturalmente l’Atletico si spenderà fino all’estremo per trattenerlo un anno ancora. E, a proposito di Manchester, il manager del City, Pellegrini, non ha tuttora ottenuto l’assoluta conferma per la prossima stagione. Non basta, poi: perché i binari francesi si intrecciano con quelli italiani. Conte ha l’ambizione di vincere la Champions, e presto sarà preda di un’ossessione: è (pure lui...) innamorato della Juventus ma sogna il Real Madrid, ambisce al Manchester Utd, pensa al Psg, non disdegnerebbe il City e potrebbe comunque «accontentarsi» dei quattrini del Monaco, del tutto intenzionato a giubilare Ranieri. Ecco la Francia, dunque. Il Psg non è soddisfatto del lavoro di Blanc e spasima per Garcia, per Wenger, disposto a lasciare l’Arsenal, e per lo stesso Conte nell’ordine. In Italia, all’opposto, Thohir e Berlusconi attenderanno qualche settimana di più prima di emettere il verdetto legato a Mazzarri e a Seedorf: il derby prossimo aiuterà magari a timbrare la sentenza. Nella sguardo verso Est, infine, Roberto Mancini fatica alla guida del Galatasaray: il tempo ci dirà.