Atene ancora fatale per la Juve. Uno a zero per l'Olympiacos, tanto quanto basta per complicare terribilmente il passaggio agli ottavi di Champions. Dell'ex palermitano Kasami il gol che ha deciso la sfida del Georgios Karaiskákis, una bolgia. E adesso la qualificazione agli ottavi si complica terribilmente. Il ritorno del 4 novembre a Torino, sarà decisivo. Tre punti o addio sogni di gloria. I bianconeri non sono stati all'altezza della situazione stasera. Irriconoscibili per oltre un'ora, dove hanno sbagliato l'approccio, dimostrando di non essere da Champions, soprattutto in trasferta, dove hanno racimolato 1 punto nelle ultime 6 gare. Irriconoscibile e fuori forma Pirlo, che ha "costretto" Allegri a mandarlo in campo, condizionando la prestazione di tutta la squadra. Quando è uscito il regista della nazionale, lontano parente del campione ammirato in passato, la Juve ha cambiato volto.
Ma complice uno strepitoso Roberto - che ha parato tutto - e una reazione tardiva (troppo poco un quarto d'ora di forcing) - in Europa un peccato non veniale - è arrivata la beffa e una sconfitta che fa male e potrebbe pregiudicare il primo obiettivo dichiarato di Allegri.
«Ho immaginato una partita diversa, soprattutto rispetto a come abbiamo giocato nel primo tempo: abbiamo sbagliato molto in fase realizzativa e perso un paio di palloni importanti, favorendo le loro ripartenze. Sono amareggiato e dispiaciuto, ma la situazione non è compromessa e abbiamo molte possibilità di passare il turno». Il commento di Massimiliano Allegri.
«Abbiamo sbagliato molto dal punto di vista tecnico nel primo tempo, non riuscivamo a gestire la partita e loro hanno corso molto - ha aggiunto l'allenatore dei bianconeri -. A queste squadre non devi concedere molto, altrimenti rischi. Eravamo bassi e non siamo riusciti a contrastarli adeguatamente. C'è da rimproverarsi, e da rimproverarmi, se la squadra ha giocato così nel primo tempo. Non sono preoccupato per Pirlo, ha bisogno di ritmo e di partite; stasera l'ho fatto giocare, perchè avevo bisogno di un elemento che rallentasse il loro gioco, davanti alla nostra difesa, e ci permettesse di ripartire. Non sono comunque assolutamente preoccupato dal suo rendimento».