Promossi Donati e il Ludogorets steccano ancora Balotelli e il Manchester City

Promossi Donati e il Ludogorets steccano ancora Balotelli e il Manchester City
di Benedetto Saccà
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Giovedì 23 Ottobre 2014, 14:42 - Ultimo aggiornamento: 14:45
La fase a gironi della Champions League ha voltato l’angolo della metà del calendario. Terzo turno, tre promossi e tre bocciati: come sempre. E dibattito aperto, è naturale.



PROMOSSO: GIULIO DONATI – Non aveva mai segnato un gol nella carriera da professionista e ha scelto una notte europea per sbriciolare il digiuno. Bravo Giulio, terzino inappuntabile del Bayer Leverkusen: un bel destro incrociato da fuori area oltre il tuffo di Lodigin dello Zenit ed ecco la festa che comincia nel freddo della BayArena di Leverkusen.



PROMOSSO: LUIZ ADRIANO – Cinque gol filati in Champions, un’impresa mitica, compiuta soltanto da Leo Messi nella storia del torneo. Il brasiliano dello Shakhtar ha impiegato 54’ appena per vaporizzare le resistenze del Bate Borisov, poi inabissatosi sotto la zavorra di sette reti. Chi volesse tentare la fortuna certo potrebbe puntare sui minuti dei gol del centravanti di Porto Alegre: 28, 36, 40, 44 e 82. Del resto la cinquina secca paga sei milioni di volte la giocata.



PROMOSSO: LUDOGORETS – È la grande sorpresa della stagione europea. Ha steso il Basilea in casa grazie a Minev, da ieri ovvio eroe nazionale, ed è planato al secondo posto del girone con tre punti insieme al Liverpool e al Basilea. Il Real Madrid, battistrada a quota nove, già si rigira fra le mani l’accredito agli ottavi, d’accordo, ma la piccola squadra verde di Razgrad, Bulgaria, può sognare l’infinito. Giocatori sconosciuti, tradizione nulla, ambizione ammirevole: il tecnico Georgi Dermendzhiev ha allestito una cattedrale del pallone in miniatura. I tifosi della Lazio ricorderanno, fra l’altro, l’eliminazione subìta proprio contro i bulgari nell’Europa League dello scorso inverno: Lazio-Ludogorets 0-1 e Ludogorets-Lazio 3-3. No, non era un’avventura.



BOCCIATA: L’ITALIA – La Roma e la Juventus, ovvero le capolista della serie A, hanno incassato otto gol in coppia durante i due giorni profumati d’Europa. E ne hanno firmato uno soltanto. Certo le due sconfitte hanno avuto matrici, cause, confini, profondità ed effetti molto differenti, eppure il movimento italiano una volta di più ha mostrato di appartenere a una classe infima del contesto internazionale. Si potrebbe discutere a lungo sui pesi specifici dei naufragi: il Bayern Monaco non è l’Olympiacos, è evidente, ma è vero pure l’opposto. Il confronto comunque sarebbe infruttuoso: e ci porterebbe solo a trascurare i seri problemi del nostro (bocciato) calcio.



BOCCIATO: MARIO BALOTELLI – La stampa britannica non ha avuto pietà ma, insomma, Balotelli ormai ha acquisito tutti i tratti dell’indifendibilità. «Real idiot», l’hanno bollato in Inghilterra. È troppo, va riconosciuto, al di là del gioco di parole legato al Real Madrid, il rivale della serata. L’ex centravanti dell’Italia ha offerto però l’ennesima prova scadente: e l’allenatore Rodgers ha «dovuto» sostituirlo durante l’intervallo. Sembra peraltro che uno scambio di maglia fra Mario e Pepe abbia acuito la rabbia del tecnico. Chissà. Tante gocce fanno traboccare i vasi, d’altronde.



BOCCIATO: IL MANCHESTER CITY – Campione d’Inghilterra, costruito per sfarinare al suolo ogni possibile avversario, continua a perdersi lungo misteriosi sentieri europei. Per fortuna della Roma, i Citizens di Pellegrini si sono arenati a Mosca e hanno mancato ancora l’appuntamento con il primo successo. Subìre rimonte di due reti non è però ammissibile a certi livelli, specie per una squadra che può e deve considerarsi, pure a ragione, una capitale della mappa del pallone.