PROMOSSA: LA ROMA – La Roma, si diceva, ha illuminato gli occhi e gonfiato il cuore dei tifosi. È tornata in Champions da prim’attrice e ha deliziato la platea estraendo letteralmente una prova meravigliosa per intensità, fluidità ed efficacia. Gervinho, Iturbe e Maicon hanno risolto la sfida col Cska Mosca ma tutti i giallorossi meritano la lode. Da Astori a Yanga-Mbiwa, in rigoroso ordine alfabetico, passando per Totti, ovvio.
PROMOSSO: CARLOS TEVEZ – L’argentino della Juventus ha ripreso il volo europeo dopo aver digiunato per un’infinità di tempo. Cinque anni e oltre 1.900 giorni, andando a memoria. Una doppietta determinante e, oplà, i bianconeri hanno piegato il Malmö. Al di là dell’innegabile valore tecnico, Tevez è piaciuto per la dedizione, per la generosità, per la capacità di aver saputo fendere la nebbia di un’astinenza dal gol ormai montante. Certo, se mai il problema di Allegri adesso sarà legato alla dipendenza della squadra dal campione ma, insomma, qui si entra nel campo dei bei problemi.
PROMOSSI: CIRO IMMOBILE E YACINE BRAHIMI – La cavalcata vincente di Immobile e la tripletta dell’algerino parigino Brahimi, il nuovo capocannoniere della Champions. Indimenticabili, a ben pensarci. Ciro ha trafitto l’Arsenal nella più delicata delle serate, spalancando così le porte del trionfo al Borussia Dortmund. Un esordio da sogno. Per simmetria, Brahimi ha sfarinato il Bate Borisov (nulla di che, si dirà, a ragione) pressoché in solitudine, pur non avendo mai ricoperto finora il ruolo del centravanti puro. Tre gol firmati in 57’ su un campo di Champions sono di sicuro un ricordo da raccontare ai nipotini.
BOCCIATI: CHELSEA E PSG – Evanescenti a dir poco il Chelsea e il Paris Saint-Germain, non per caso fermati sulla pochezza dell’1-1 dallo Schalke 04 e dall’Ajax. Le due potenze del nord le accomuniamo non per (facile) brevità ma perché la radice delle rimonte subìte (onta delle onte) pare davvero comune. I Blues e i francesi, del resto, hanno sbloccato le partite del 15’ ed entrambi si sono presto adagiati sul velluto del vantaggio, cercando solo distrattamente di trovare la rete della sicurezza. E la punizione, è chiaro, è piombata immancabile. Mourinho si sarà di certo infuriato: se, come dice e come è vero, la Champions si vince ponendo l’accento sui dettagli, be’, il Chelsea deve ancora accumulare esperienza a litri.
BOCCIATO: SEYDOU DOUMBIA – Dipinto come un possibile pericolo, si è trasformato in un pericolo soltanto per la propria squadra. Impresentabile davvero Doumbia, l’attaccante, si fa per dire, del Cska, apparso ieri sera sul prato dell’Olimpico. Ha sbagliato di tutto e anche di più cadendo, fra l’altro, di continuo in peccati d’ingenuità. Altro che l’amico e connazionale Gervinho...
BOCCIATO: ATLETICO MADRID – I campioni di Spagna e vice d’Europa sono scivolati senza preavviso al debutto. D’accordo, l’Olympiakos rimane una formazione ricca di risorse ma la prestazione complessiva degli spagnoli ha tradito le attese. Imprecisi, svogliati, spuntati. Ma Simeone non aveva indovinato la formula magica per battere il Real Madrid, appena tre giorni prima?