La Roma si gode il Totti infinito, ma la sua diciottesima perla in Champions non basta

La Roma si gode il Totti infinito, ma la sua diciottesima perla in Champions non basta
di Ugo Trani
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Martedì 25 Novembre 2014, 23:33 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 13:47
dal nostro inviato

MOSCA


Fa tenerezza sentirlo parlare in quel modo. E raccontare quello che prova il romanista più forte di tutti i tempi a uscire dal campo a testa bassa per il gol arrivato a fine recupero. Altro che il freddo, il nevischio, i 6 gradi sotto zero, qualche calcione, il campo pieno di trappola e lo stadio senza pubblico. «E' come aver preso un pugno da Tyson». Totti è finito al tappeto e se n'è accorto subito. Già, perché quel colpo, improvviso e potente, gli ha tolto il respiro. Chi non ha sentito il suo tono, la fatica per chiudere il discorso, non può capire. Nel senso che il capitano andrebbe ascoltato. Basta la registrazione dell'intervista rilasciata da Francescoo ai microfoni di Sky nel dopo partita. Lucido, ma rauco. Ha avuto anche l'intuizione di sintetizzare il ko giallorosso con il cazzotto di Tyson. Ma per dirlo, a chi è a casa, davanti alla tv, si è sforzato. «Pensavo che fosse la serata perfetta: vittoria a Mosca con un gol mio. Il massimo. Magari anche la qualificazione». No. Nemmeno quella sarebbe arrivata. Perché Benatia si è subito fatto cacciare e anche il City ha segnato al fotofinish. Prendendosi il successo con il tris di Aguero. Totti si era accontentato di segnare la quarta rete stagionale, la seconda in Europa dopo i due rigori in campionato. Riitrovando la rete su punizione: dopo quasi un anno e mezzo: l'ultima il 17 marzo 2013 per il 2 a 0 contro il Parma all'Olimpico Mosca. Così sono 40 le sue reti nelle coppe europee e 18 quelle in Champions (17 per l'Uefa). Beretzutski, però, gli ha fatto restare la gioia in gola. Il capitano non ha esultato come avrebbe voluto. Ascoltate l'audio, se potete. Sì, è Francesco.
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