Ciampino, il City volta subito pagina.
Granieri: «Contro l'Uni senza timore»

Mirko Granieri allenatore del City
di Mauro Topini
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Venerdì 22 Settembre 2017, 08:30
La delusione traspare dal tono di voce senza tentennamenti. Chiara, forte, evidente. Com’è evidente che il Città di Ciampino, mercoledì scorso, nella gara di recupero, abbia perso due punti nello zero a zero contro il Tor Sapienza. «Anche a distanza di 24 ore continuo a vedere la partita come una partita che potevamo e dovevamo vincere», le parole dirette di Mirko Granieri, il tecnico del Città di Ciampino. «E’ vero che abbiamo affrontato una squadra con dei valori difensivi importanti e un portiere, Trinchera, che è stato bravissimo a negarci il gol. Ma io davanti dalla mia squadra mi aspetto più cinismo».

Bastone e carota, nella disanima di Granieri che non si ferma più di tanto a piangere sul latte versato. Il campionato non lo consente perchè il prossimo è un signor avversario, quell’Unipomezia che tutti, alla vigilia, hanno additato come la candidata numero uno a salire in serie D. «Mi dispiace dover affrontare questo impegno senza Porcacchia, che resterà a lungo fermo per la frattura del quinto metatarso. Danilo è un calciatore importante per noi, uno dei leader, che ha stretto i denti per giocare. Si è rivelato importantissimo per noi, ma mi dispiace soprattutto per lui, che soffre molto per questa situazione. Peccato, si era integrato benissimo negli schemi tattici, diventando subito un grosso punto di riferimento per la squadra».

"The show must go on", il leitmotiv del mondo dello spettacolo. E allora, sotto con l’Unipomezia e la sua forza, che il Cynthia, mercoledì scorso, ha detto essere possibile arginare. Granieri, da ottimo "conducator", esalta la propria truppa, prima ancora di fare i conti con le condizioni fisiche della squadra. «Sarà una partita difficile, inutile sottolinearlo. Conosco Cangiano, perché l’ho affrontato tante volte; le sue squadre giocano bene e l’Unipomezia è la candidata di tutti a vincere. Ma noi abbiamo le nostre carte da giocare. Ho una fiducia illimitata nelle potenzialità dei miei ragazzi, che non mollano mai e si giocheranno fino in fondo le loro carte senza nessun timore reverenziale, perché anche io ho dei giocatori importanti».
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