Città di Ciampino, Cececotto alza la voce
«Ci hanno lasciati soli, ma non molliamo»

Città di Ciampino, Cececotto alza la voce «Ci hanno lasciati soli, ma non molliamo»
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Martedì 25 Ottobre 2016, 23:11
Era rimasto in silenzio a lungo, Antonio Paolo Cececotto, preferendo far parlare i fatti e il lavoro. Ma al campo Superga, lui  presidente del Città di Ciampino c'era sempre: nel bene (dell'euforia della promozione in serie D) e nel male (delle difficoltà del debutto in quarta serie). Ora, dopo otto turni di campionato, una classifica che non fa proprio sorridere e una stagione ancora lunga davanti, il numero uno del club, attraverso il sito ufficiale della società, parla e non le manda certo a dire. Soprattutto a chi, nel momento della gioia, aveva fatto promesse, manifestato collaborazione.

«Sul carro dei vincitori vogliono sempre salire tutti, si sa...», spiega amaramente Cececotto, che punta subito il dito sull'aspetto che gli brucia dentro. «Insieme al presidente Fortuna stiamo facendo grossi sacrifici perché ad oggi siamo completamente soli, insieme a qualche nostro amico che ci sta dando una mano in qualità di sponsor. È incredibile, se si pensa che al momento della vittoria del campionato si sono avvicinate tante persone che sembravano intenzionate ad aiutarci, ma quando si è trattato di passare dalle parole ai fatti sono scomparse Ci aspettavamo una risposta diversa anche dalla città e dal pubblico, anche se oggi tengo a ringraziare tutti quelli che la domenica sono qui a sostenerci. Però vedo che sono sempre gli stessi e che si è ormai creato un gruppo di 'fedelissimi'. Se pensiamo che il primo anno in cui, con Fortuna, abbiamo iniziato a gestire la prima squadra si contavano 10-15 unità sugli spalti, possiamo dire di aver fatto passi da giganti...», le parole intrise d'ironia del presidente. «Poi però vedi i cinquemila che sono sugli spalti di Gravina e ti chiedi dove hai sbagliato...».

Forse nel non aver tenuto conto di chi in serie D c'è già passato, scoprendo a proprie spese le dimensioni di un campioanto fatto per grandi piazze. «Noi sappiamo di aver fatto tanto per Ciampino, con lo sviluppo del centro sportivo e la crescita della scuola calcio e del settore giovanile, e ci sarebbe piaciuto vedere un maggior seguito sugli spalti la domenica. Nonostante tutto, continuiamo sulla nostra strada, consapevoli di avere ancora tanta strada da fare, ma allo stesso tempo siamo orgogliosi di quella che abbiamo fatto finora solo con le nostre forze. Il futuro si vedrà, il presente è oggi e noi non abbiamo intenzione di mollare: sono convinto che i ragazzi lo dimostreranno già da domenica prossima, quando affronteranno il Francavilla in uno stadio che si preannuncia bollente. Al di là del risultato, quello che mi auguro è di vedere in campo il giusto atteggiamento: testa alta e petto in fuori, orgogliosi di quello che si è fatto finora e di quello che si farà in futuro».

La serie D resta comunque un traguardo storico per la città di Ciampino che solo la voglia di fare calcio di Cececotto e la competenza dei dirigenti che lo circondano poteva tagliare. «Se consideriamo da dove siamo partiti, è sicuramente innegabile che questo è un ottimo risultato, per molti nemmeno pronosticabile alcuni anni fa. Prima di tutto, quindi, devo fare i complimenti a tutti, ai ragazzi e al mister, per l'approccio che hanno avuto con questo mondo: ogni domenica ci troviamo ad affrontare squadre blasonate, a fare trasferte su campi che definire caldi è poco, con due-tremila eprsone sugli spalti quando da noi al massimo ne raccogliamo 300. Questa categoria, che è totalmente nuova per molti di noi, ce la stiamo meritando contro ogni avversario, perché anche quando abbiamo perso abbiamo fatto una bella figura. Spesso ho l'impressione che si perda di vista l'obiettivo con il quale siamo partiti, che non è certo quello di lottare per le prime posizioni ma solo quello di mantenere la categoria. Se non ci riusciremo, ce ne faremo una ragione, consapevoli che le possibilità economiche che abbiamo sono minime e che ci troviamo di fronte avversari che con le cifre che hanno speso finanzierebbero 4-5 nostre stagioni».

E quando gli fanno notare che sta maturando l'idea di cambiare qualcosa sul piano tecnico, Cececotto alza subito un muro. «Ho sempre accettato le critiche e continuerò ad accettarle, ma solo ed esclusivamente quando si tratta di critiche costruttive. Non mi piace invece chi parla senza sapere, solo per gettare benzina sul fuoco e alimentare polemiche. Difenderò sempre e comunque i miei ragazzi contro tutto e contro tutti, perché solo chi vive ogni giorno la nostra realtà può permettersi di dare un giudizio. E la nostra fiducia nell'allenatore è assoluta. Santoni è una mia creatura, ho puntato su di lui quando nessuno ci credeva, quando tutti mi dicevano che non aveva la testa sulle spalle e non era una persona affidabile. Da quel giorno Simone è diventato un uomo, un allenatore competente e appassionato che si alza ogni mattina alle 3 per andare a lavorare... Al di là dei risultati, il suo lavoro sul campo si vede: non a caso, al primo anno di Eccellenza ha vinto il campionato e in D sta facendo un buon lavoro, valorizzando al meglio i nostri giovani».

Proprio oggi, la Lega ha reso note le prime graduatorie per la valorizzazione dei giovani, nelle quali c'è il nome del Città di Ciampino. «Ritengo che la cura dei settori giovanili e la crescita dei giovani sia l'unica arma che una società come la nostra ha per rimanere in piedi ed evitare di scomparire dopo un paio d'anni. Insieme a Giordano Moroncelli abbiamo costruito una rosa con l'obiettivo principale di lanciare un numero sempre più alto di giovani nel calcio dei grandi. Anche perché oltre ai risultati del campo bisogna pensare ai bilanci, e dal punto di vista imprenditoriale il girone H risulta sicuramente impegnativo».
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