Colleferro, parola di mister Cangiano: «La mia priorità è per il club rossonero»

Colleferro, parola di mister Cangiano: «La mia priorità è per il club rossonero»
di Tiziano Pompili
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Lunedì 30 Maggio 2016, 20:38
Proprio oggi ha festeggiato il suo 42esimo compleanno, ma aspetta di avere notizie certe sul suo futuro professionale. Salvatore Cangiano, per tutti Sasà, dovrebbe rimanere alla guida del Colleferro nella prossima stagione anche se il condizionale è d’obbligo perché il club rossonero è ancora alle prese con una matassa societaria da dipanare. «Già un mese prima della fine della stagione – racconta il tecnico napoletano -, il direttore sportivo Angelucci mi aveva riportato la decisione della società di volermi confermare anche per il prossimo campionato. Mi aveva rassicurato anche nel caso in cui si fosse verificato l’ingresso di un nuovo gruppo societario: pure i rappresentanti di questa nuova cordata avevano comunicato al ds la volontà di tratternermi».
 
A distanza di un paio di mesi da quelle direttive, però, la situazione a livello societario non si è sbloccata: il Colleferro è sempre in mano al presidente Talone e sembra che uno dei nodi “condizionanti” per l’eventuale passaggio di mano in società sia quello sulla nuova gestione dei campi. In quel caso bisognerebbe aspettare le decisioni del Comune e i tempi potrebbero allungarsi. «La mia priorità rimane il Colleferro perché qui mi sono trovato davvero bene e la società mi ha dimostrato tutta la sua stima. Nel momento in cui dovessi ricevere una proposta importante, magari da un club di categoria superiore, metterei al corrente il Colleferro della situazione. Finora, però, ci sono stati solo dei sondaggi indiretti e quindi nulla di concreto». Il suo nome, comunque, viene abbinato da molti addetti ai lavori a quello di diverse società di Eccellenza e serie D. «Questo fa sicuramente piacere. Al contrario di quanto avviene per la gran parte dei tecnici laziali, io faccio l’allenatore a tempio pieno, per me è un lavoro e dunque sentire determinate considerazioni non può che inorgoglirmi».
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