«Sono rammaricato e dispiaciuto: quando giochi queste partite, e affronti squadre come il Barcellona, per ottenere il massimo, devi giocare la partita perfetta. Per nove-decimi ci siamo riusciti. Abbiamo dato tutti il 120 per cento, ma la dea bendata non ci ha dato una mano; sapevamo i loro punti forti e dove poter fare male, avevamo preparato molto bene questa partita».
Lo dice Antonio Conte, allenatore del Chelsea, parlando a Premium sport, dopo il pareggio in Champions con il Barcellona in casa. «Servirà una grandissima impresa a Barcellona, ma la qualificazione è ancora aperta - aggiunge -. Contro gente come Suarez e Messi non si possono commettere certi errori. Le continue voci su un mio possibile esonero? Qui in 14 anni sono stati cambiati più di 10 allenatori, è la storia del Chelsea e la stampa gioca molto su questa abitudine: al primo risultato negativo c'è subito chi parla di esonero. Per me non c'è alcun problema, anzi a me la pressione piace, spero però non condizioni i giocatori». Conte conclude ammettendo che ha escluso inizialmente Morata, perché «nella fase di non possesso non potevo rinunciare a due uomini. Mi serviva una squadra più equilibrata e, in questi casi, un tecnico non deve guardare in faccia nessuno».
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