Crotone da sogno: 1-1 a Modena, arriva la prima storica promozione in serie A

La festa del Crotone
di Vanni Zagnoli
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Venerdì 29 Aprile 2016, 22:24 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 10:32
E’ la serie A del Crotone, la Calabria risale dopo il decennio della Reggina. E’ la serie A di una città diventata provincia solo nel ’92, accanto a Vibo Valentia, dov’è nato l’ex laziale Floccari.
I rossoblù hanno una storia centenaria (la fondazione del 1910), punteggiata dai fallimenti del ’79 e del ’91, con appena 12 campionati di B e il playoff perso al primo turno con Massimo Drago in panchina. Ecco, il croato Ivan Juric, che piace anche alla Lazio, oltre naturalmente al Genoa, di cui è stato capitano, ha il merito di avere valorizzato il bel gioco dell’attuale tecnico del Cesena, ma di avere sistemato la difesa, la migliore della cadetteria.
L’anima è il ds Peppe Ursino, lavora laggiù dal ’95 e si è concesso appena 5 giorni di ferie. Scova talenti come Cataldi, Florenzi e Bernardeschi e li valorizza al massimo, li tempra anche rispetto alla pressione di una piazza calorosa ed esigente.

PARI DI RIGORE
Crotone è terra fra le più povere d’Italia e con infiltrazioni mafiose, trasferite anche al nord, come conferma il processo Aemilia, a Reggio. Dove molti cutresi sono arrivati da muratori, creandosi l’impresa edile. Qui nacque Rino Gaetano, scomparso in incidente stradale come Ezio Scida, ex capitano rossoblù a cui è dedicato lo stadio. Da stasera, “Il cielo è sempre più (rosso)blu)”. Il Modena di Bergodi spaventa il Crotone, segna al 17’ con il religiosissimo Luppi, ex capocannoniere della serie D, nella Correggese. Salzano e compagni tessono la tela, il pari è su palla lunga di Budimir per il romanista Ricci, Osuji lo tocca, Pinzani fa bene a concedere il rigore trasformato da Palladino. Raffaele Palladino, attaccante fino, di talento e muscoli, ex Juve e Genoa, Salernitana e Parma, in A. Il secondo tempo scorre con sussulti e parate di Cordaz, su Nardini e Osuji.

OBIETTIVO CENTRATO
Il Crotone è un po’ come il Cagliari, non ne ha davvero più. Ma è la serie A sua, della Calabria e di tutto il sud, rappresentato solo dal Napoli e forse dal Palermo, nella prossima, ma in passato emozionante con il Catania e il Messina, il Catanzaro e la Reggina, il Bari e il Lecce, l’Avellino e la Salernitana. La serie A è tanto, per questo mondo appassionato e anche perbene, a dispetto dei luoghi comuni. Resta l'indagine sulla famiglia Vrenna, proprietaria del club, ma intanto è promozione per un lembo d'Italia dimenticato.
 
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