Lazio, Pioli si affida ai numeri: Keita al centro dell'attacco tira per tre

Lazio, Pioli si affida ai numeri: Keita al centro dell'attacco tira per tre
di Alberto Abbate
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Sabato 6 Febbraio 2016, 09:26
Un misero tiro in porta nelle ultime due partite, col Napoli Mauricio il più pericoloso con due conclusioni fuori dallo specchio. Che dire di più? Klose sembra un ex, Djordjevic chi? Squalificato Matri per un altro turno, col Genoa sembravano ancora loro due destinati a contendersi il posto. Invece, forse no: Pioli non utilizza la scusa della caviglia di Candreva, stavolta lo sostituisce col jolly Lulic e rimette Keita centravanti. Volete capire il perché? Leggetelo nei numeri: da inizio stagione 32 conclusioni. Tante quante tutte quelle messe insieme delle tre punte biancocelesti: 12 Filip, 11 Miro e 9 Matri. Se la matematica non è un'opinione, fa ancora 32. E tradotto in italiano: Keita fa per tre. Con 1,6 tiri a partita, è il quarto Under 21 in Serie A, dietro a Berardi, Niang e Zielinski. A furor di popolo, Pioli lo riporta centravanti come quando un suo centro al Leverkusen faceva cullare ancora a tutti il sogno Champions. Dimenticatelo il ritorno. Ma proprio lo spagnolo a inizio stagione aveva risolto il problema del gol, adesso è sempre lui a dover spaccare la porta. E pensare che Keita, di fare la prima punta, una volta proprio non ne voleva sapere. Ora, pur di giocare, questo e altro. E' lui quello che sputa più sangue e spara più gocce.

 
LA SPONTANEITÀ
Silenzio, zitti tutti: «Continuo sentire fischi inutili e invece la gente deve starci vicino». 4 a 1 e anche il Balde giovane s'era portato il dito sulla bocca in un'esultanza polemica: suo l'ultimo gol biancoceleste, il terzo personale, condito da 4 assist decisivi in questo campionato. Col Napoli era ripartito dalla panchina, dopo 4 gare precedenti da titolare, adesso si riprende il posto dall'inizio. Pioli lo maneggerà con cura sotto la Lanterna. Perché l'ex Barcellona, in questo momento, forse è l'unico a poter dare una scossa. Persino fuori dal campo: «Questo gioco è molto di più che nero, bianco o verde! Tanta ammirazione per te amico», il tweet a Koulibaly, applaudito per fortuna dalla maggior parte dei laziali. Tranne qualche eccezione imbecille: «Invece de fa il buon samaritano, pensa a giocà che la prossima volta, i buu, te li famo proprio a te». Non importa, Keita dice sempre quello che pensa e non sbaglia. A Shanghai era piombato vis-a-vis da Lotito perché riteneva ingiusta la sua esclusione. Ora il presidente pensa solo al danno economico dopo i buu razzisti di mercoledì sera: difficilmente verranno rimborsati gli “abbonati innocenti” di Distinti Nord ovest-est (chiuse con la Curva) con un biglietto in Maestrelli (aperta la vendita) col Verona. C'è comunque attesa sul ricorso presentatpo ieri sera dalla Lazio.
 
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