De Rossi: «Nazionale? Se il nuovo ct chiama...Sogno un trofeo con la Roma»

foto Mancini
di Gianluca Lengua
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Lunedì 19 Febbraio 2018, 17:23 - Ultimo aggiornamento: 19:21

Daniele De Rossi non chiude definitivamente le porte alla nazionale. Dopo aver fallito la qualificazione al Mondiale in Russia, il centrocampista aveva rinunciato per sempre alla maglia azzurra insieme con Buffon e Barzagli: «Con la Svezia penso si sia chiuso il ciclo di alcuni di noi e del resto, quando si fallisce, bisogna pur sapere fare un passo indietro. Ora sceglieranno un nuovo allenatore, bisognerà vedere, ce ne sono di giocatori forti. Io però la Nazionale l’ho sempre vista come una famiglia e non è che abbia messo un paletto, punto e basta. Se capita, chissà, che l’allenatore si fa vivo con me, che ritiene che possa servire, che dica che c’è bisogno, allora… certo che gli anni sono quelli che sono, sempre 34», ha detto Daniele intervistato dalla rivista dell’Aic “Il Calciatore”.

Con un contratto in scadenza nel 2019, De Rossi non si arrende ancora all’idea di non aver vinto uno scudetto con la Roma: «Potrei anche chiamarla utopia, so che sono più vicino a smettere ormai, ma il sogno che mi rimane è vincere qualcosa di grande con la Roma. Noi siamo forti, ma so che ce ne sono di più forti di noi, ma non posso smettere di sognare, anche perché questo vorrebbe dire che finirei per allenarmi più piano, mangiare peggio, andare a dormire più tardi. Mi piace la vita che faccio, e so già che soffrirò quando me ne staccherò».

Sul futuro fuori dal campo, invece, non dà certezze: «Non voglio arrivare a svegliarmi una mattina e ritrovarmi a dire, che faccio adesso? Allora ci penso, senza togliere spazio e forze. Non mi piace la cravatta, mi vedo meglio ancora con gli scarpini ai piedi. Allenare? Forse, credo che fare il secondo potrebbe essere un qualcosa che mi andrebbe di fare, che so, con Di Francesco o Spalletti o altri con cui mi sono trovato bene».

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