RECORD E OBIETTIVI
Quanto alla partita, Ancelotti e Simeone voleranno alla ricerca di un sogno impossibile nella cornice di Lisbona. Il Madrid inseguirà la famigerata «Decima» Champions, l’ossessione implacabile, mentre l’Atletico calerà ogni immaginabile carta per indovinare la strada che porta filata alla prima coppa. E non basta. Cristiano Ronaldo è il capocannoniere del torneo con 16 gol e senza dubbio cercherà di incrementare il bottino da record, acciacchi permettendo. Inservibile avanzare un pronostico, specie adesso, a poche ore dal fischio dell’arbitro Kuipers. Chi vincerà lo dirà soltanto il campo ma le ipotesi legate al possibile canovaccio della sfida sono diverse. La stampa spagnola, ad esempio, suppone un Madrid votato all’attacco e un Atletico incline più che rassegnato alla copertura degli spazi e al contrassalto. Una lettura perfino banale. E, all’opposto, fonti piuttosto accreditate non si stupirebbero se stasera i biancorossi decidessero di pungere gli avversari con trame veloci.
ACCIACCHI E DOLORI
La ricetta indovinata in partenza, naturalmente, non esiste. Il Madrid vanta il miglior attacco della rassegna con 37 reti e l’Atletico è l’unica squadra imbattuta. Di certo le due formazioni planano al confronto di oggi col fiato corto, reduci da 60 partite stagionali. E gli infortuni di Benzema, Pepe, Diego Costa e Arda Turan non sono solo una casualità: i quattro sono doloranti ma tenteranno di saltare l’ostacolo fino all’estremo. «È una gara unica, contro i migliori, ma non abbiamo paura di perdere», ha spiegato Simeone. «Una sfida da sogno, normale che generi un po’ di preocupazione», ha replicato Ancelotti. L’Atletico, si diceva, si è appena laureato campione di Spagna e spera in un secondo bacio della sorte per ribaltare decenni di rabbie e di delusioni, per dare finalmente una lezione agli eterni rivali del Madrid, ricchi, potenti e prepotenti. Quattrocento milioni di persone saranno davanti alle tv di tutto il mondo. La forza, stasera, sarà nel cambiare la storia.
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