Lazio, Biglia il principito bello e fragile è in attesa del rinnovo

Lucas Biglia
di Alberto Abbate e Daniele Magliocchetti
3 Minuti di Lettura
Sabato 17 Settembre 2016, 09:47
Il nodo non è più al braccio, ma al polpaccio. Il capitano cade ma firma il rinnovo. Biglia, nonostante l'ennesimo incidente, sorride lo stesso e prova il miracolo per domenica prossima, quando all'Olimpico ci sarà l'Empoli. Sulla carta salterà la sfida di oggi pomeriggio e quella infrasettimanale col Milan. Difficile rialzarsi prima, nonostante l'infortunio sia meno grave del previsto, anche se, conoscendo la voglia di essere presente, fino all'ultimo proverà a verificare se potrà recuperare o meno già per la sfida coi rossoneri. E pensare che ieri mattina ancora zoppicava per il dolore: addirittura giovedì sera, dopo l'allenamento, Lucas temeva uno stiramento importante e un lungo stop. Invece non sarà così. Gli esami effettuati ieri a pranzo in Paideia per fortuna escludevano la lesione. Così nel pomeriggio l'argentino era già a Formello, a sorpresa con l'agente Montepaone, sparito dai radar della società nell'ultimo mese. Mantenuta la promessa fatta a Inzaghi martedì, ma anche a Lotito e Tare molto prima. Biglia sta bene a Roma, la sua famiglia anche, e tutti sono intenzionati ad assecondare il desiderio di Lucas, prolungare la sua avventura in biancoceleste. Finito il giallo delle ultime settimane dopo il gong del mercato: il procuratore stavolta si palesa al tavolo della Lazio per l'adeguamento top a 2,5 milioni (più 500mila di bonus) fino al 2020, l'attuale, e ormai vecchio accordo scadeva nel 2018. Si attende solo l'ufficialità da parte della società, ma tutte le parti sono d'accordo da parecchio tempo. Adesso chi vorrà Biglia dovrà alzare la posta. Avvertito il Milan per gennaio, servono 25 milioni. Al massimo negli ultimi anni ne erano stati offerti 15 da Manchester e Valencia. Il motivo da ieri è di nuovo chiaro.

OTTO KO IN DUE ANNI
Biglia di cristallo. Di nuovo a terra, di nuovo gelo a Formello. Per un attimo, alla vigilia del Pescara, si temeva il replay della prima giornata dello scorso campionato col Bologna. Allora una carezza di Brienza e un cambio sbagliato di direzione gli provocarono una lesione al polpaccio destro, adesso Lucas crolla in allenamento. Ma per fortuna con altre conseguenze. Si tratta comunque dell'ottavo ko in due anni, da settembre 2014 a oggi. Di mezzo anche l'infortunio a gennaio scorso, in un contrasto con Sturaro, in cui Biglia ci lasciava tibia e caviglia destra. La solita maledetta caviglia destra che già lo aveva tormentato per tutta la stagione di due anni fa. Il penultimo stop dell'argentino era costato alla Lazio il preliminare di ritorno col Leverkusen e l'addio alla Champions. La luce di Biglia si fulmina ancora. Non che avesse brillato nelle prime tre giornate, anzi: «Ma ora aveva ritrovato una grande condizione», assicurava ieri sconsolato Inzaghi, che lo aveva giustificato a Verona per le fatiche con la Seleccion. Ora però ci si torna a interrogare su tutte le sue smorfie di dolore di Lucas, come fanno da tempo le pretendenti europee, e sull'assenza di un vero erede biancoceleste. Tra problemi muscolari e contusioni di varia natura, Biglia aveva saltato 12 partite su 43 nella stagione 2014/15. Fra stiramento al polpaccio, un nuovo problema all'inguine e la caviglia, 13 su 53 l'anno scorso. E oggi non sembra un altro giorno, per Lucas è troppo spesso notte. Lui diesel, adesso che aveva messo il turbo, deve tornare ai box. E la Lazio si ritrova ancora una volta alla ricerca di un vice, mai trovato sul mercato, ma nemmeno in casa.