Europa League, Napoli e Fiorentina, le due rabbie diverse

Europa League, Napoli e Fiorentina, le due rabbie diverse
di Benedetto Saccà
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Venerdì 8 Maggio 2015, 14:23 - Ultimo aggiornamento: 17:00
Dopo il naufragio complessivo del Napoli e soprattutto della Fiorentina nelle semifinali dell’Europa League, resta in superficie un sentore di rabbia mescolata alla delusione. Per approdare all’ultimo atto di Varsavia, giovedì prossimo i partenopei di Rafa Benitez dovranno battere il Dnipro in Ucraina, mentre ai viola di Vincenzo Montella sarà consegnata la missione casalinga di superare il Siviglia con almeno tre gol di margine. Insomma, servono miracoli, specie nel secondo caso. Va sottolineato che ieri sera le due partite hanno avuto esiti e un camminare piuttosto differenti.

Perché il Napoli è passato in vantaggio, ha fallito tante occasioni e poi ha subìto una rete viziata da un evidente fuorigioco. Viceversa i viola hanno sì sprecato diverse possibilità, ma col trascorrere del tempo si sono sbriciolati al passaggio degli andalusi, campioni in carica. Opposte, così, le reazioni delle tifoserie e delle dirigenze. Il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis ha aperto il rubinetto della furia e ha sparso veleno lungo tutta l’Europa, arrivando perfino a chiedere le dimissione di Michel Platini. «I sei arbitri erano a favore del Dnipro. Platini vada via. Sembrava un teatrino delle marionette, forse vogliono dare la coppa al Siviglia. Devo pensare che sia combinata?», ha protestato. E l'Uefa intanto ha aperto un fascicolo con tre capi di accusa: fuochi d'artificio, organizzazione insufficiente (scale bloccate) e uso di puntatori laser. Il Napoli rischia, dunque, una sanzione: dopo il danno, pure la beffa.

È chiaro che di riflesso i supporter azzurri abbiano calato la carta della polemica più accesa anche attraverso i social network. Sul versante fiorentino, invece, nessuna protesta e mille rimpianti. Sorvolando l’orizzonte dei siti colorati di viola, l’occhio e l’attenzione li cattura in via prevalente la veemenza delle critiche che i tifosi rivolgono alla squadra. Frustate mirate, a lunga e a corta gittata, indirizzate soprattutto all’imprecisione degli attaccanti in area di rigore. Con una certa unità d’intenti, però, giovedì i tifosi presenti al Franchi non si insulteranno nel nome di Mario Gomez o di Salah, ma spereranno nel miracolo.