Dopotutto, i tifosi doriani avrebbero potuto immaginare un andare della gara ripido e denso di insidie. A preoccupare però sono state la leggerezza delle trame studiate da Zenga, la friabilità della tenuta atletica della Samp, la sua poca aderenza a una qualsiasi identità.
Per intendersi, le impalcature si sono notate, sgraziate: Muriel ha deluso, a Eder è mancata la fantasia, Krsticic si è smarrito chissà dove. Ovvio che gli smaliziati serbi orchestrati dal tecnico Zlatomir Zagorcic ne abbiano approfittato: ha sbloccato Ivanic in avvio, ha raddoppiato Stanisavljevic, poi Ozegovic ha calato il tris e il poker a cavallo tra il 58’ e il 90’. Da «Oggi le comiche» l’uscita di Viviano in occasione del terzo gol avversario: tanto che Ozegovic ha indovinato il tiro da una distanza angolata impossibile.
Insomma, sipario calato. Va registrato comunque che nell’arco del primo tempo Fernando ha saputo millimetrare una punizione piovuta appena larga, lo stesso Stanisavljevic ha centrato la traversa e, nelle pieghe della ripresa, Soriano ha chiamato Zakula alla parata. A condire la serata, tanti, logici fischi del pubblico.
Come si diceva, al triplice fischio Zenga e la squadra al completo sono corsi sotto la curva per scusarsi con i tifosi. «È colpa mia, solo colpa mia», ha assicurato l’allenatore. Infine è stato il presidente Massimo Ferrero a tranquillizzare i supporter, andando ad applaudirli, ancora sotto la curva.