«La delusione di quel pomeriggio ha creato un’opportunità» ha detto Buffon in conferenza stampa a Lisbona. Ha riso Gigi quando la stampa locale ha detto che la Juve ha preso sotto gamba l’impegno, cosa sottolineato pure dal tecnico del Benfica. «Nessuno li ha mai sottovalutati – ha detto il capitano della nazionale - Come noi sono solo per caso in Europa League, che hanno perso immeritatamente l’anno scorso contro il Chelsea. Sono molto organizzati. Ci sarà da soffrire. Mancano 2 partite. Noi vogliamo giocare la finale in casa, loro proveranno a rovinarci la festa. Ce la metteremo tutta. La consapevolezza in Europa la trovi con le vittorie. Il resto non conta».
Appunto. Vincere e basta. La Juventus ha l’acquolina in bocca perché in Europa un successo manca dal febbraio del 1997. Oltre all’onore del calcio italiano di mezzo c’è pure il ranking Uefa. «Siamo in Europa League, questa però è a tutti gli effetti una sfida da Champions» ha sottolineato Buffon. Al Da Luz domani sarà un inferno rosso. In casa la squadra di Jorge Jesus è un rullo compressore: in campionato non ha mai perso come la Juve.
Saranno 180 minuti di fuoco. La qualificazione si deciderà a Torino il 1 maggio. Conte non potrà contare su Vidal, ancora infortunato. Tornerà Tevez. Dubbio su chi lo affiancherà. Llorente e Giovinco sono in ballottaggio. Lo spagnolo sembra essere favorito. Il tecnico salentino è carico: «Per noi è un momento esaltante, un periodo faticoso che dobbiamo vivere al massimo, deve esaltarci, farci andare oltre la stanchezza. Vincere è difficilissimo. Serve sudore, sacrificio e un pizzico di fortuna».
Conte teme il trabocchetto: «Loro hanno già vinto il campionato e questo è un vantaggio. Abbiamo due avversari, la Roma in Italia e il Benfica in Europa, per questo sarà dura. Gli uomini di Jesus sono forti, occupano il sesto posto nel ranking Uefa, noi il diciassettesimo. La strada è in salita. E’ bella ripida, ma non ci tiriamo indietro». Parafrasando Fernando Pessoa, domani la risposta.
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