LE PAROLE DI MALAGÒ
Offerta da Sibilia soprattutto la guida del Club Italia al sindacato calciatori. Magari con al vertice Buffon: «Mettere un giocatore in quel ruolo sarebbe una cosa logica, ma bisogna capire se Gigi continuerà o meno a giocare», spiega il numero uno del Coni, Giovanni Malagò. Che guarda interessato il gioco d’alleanze Sibilia-Tommasi-Gravina: «Chi farà bottino pieno? Mi sembra un parolone, perché per riuscirci, servono numeri e consensi importanti, che tra l’altro sarebbero indispensabili in un momento come questo». Un presidente della Figc debole, con la maggioranza assoluta del 51%, avrebbe difficoltà a governare. Per questo Malagò spingeva per il commissariamento. Lo stesso che da nove mesi ormai invade la Lega: difficilmente nell’assemblea di dopodomani si arriverà all’elezione di un presidente, ma la Serie A potrebbe rivedersi il 26. Tavecchio non molla, sono in corsa Nicoletti, Cantamessa. Ha detto no, Gandini. Per il ruolo di amministratore delegato, Umberto Cairo, patron del Toro, propone Javier Tebas, presidente della Liga di Spagna, mentre altri puntano su Luigi De Siervo, ad di Infront Italia.
LA POSIZIONE DI LOTITO
Anche in Lega prosegue l’asse Roma-Juve (che ha già Andrea Agnelli, senza diritto di voto, in Consiglio Federale) per far fuori Lotito, che insiste per avere un posto da consigliere federale: dopo aver rinunciato alla candidatura alla presidenza Figc, da una settimana il numero uno della Lazio sta lavorando per ottenere la maggioranza qualificata di 14 voti necessari oppure trovare terreno in B, per diventare poi vicepresidente vicario. Dopo le promesse fatte a Tommasi, difficilmente Sibilia gli spianerà la strada. Al contrario potrebbe dargli una mano col suo ex partito (Forza Italia) per la candidatura alle politiche.
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