Figc, Malagò: «Il nuovo presidente abbracci tutte le componenti»

Figc, Malagò: «Il nuovo presidente abbracci tutte le componenti»
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Giovedì 18 Gennaio 2018, 19:30 - Ultimo aggiornamento: 19:47
«La persona che ricoprirà il ruolo di presidente della Federcalcio, non deve rispondere solo alla logica di una componente ma abbracciare tutte le parti in causa. È indispensabile. Se poi sarà un tecnico o un calciatore, deve comunque abbracciare tutte le Leghe. È l'obiettivo che io volevo perseguire, ma oggi non ci sono condizioni numeriche per arrivarci». Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, intervenendo al dibattito al Circolo Canottieri Aniene dal titolo 'Regno Unito e Italia. Due idee di calcio a confrontò. Sollecitato sulla possibilità che un ex calciatore (Damiano Tommasi, candidato alla presidenza della Figc) possa essere l'ideale per rilanciare il calcio italiano, Malagò ha concluso: «Ho una funzione pubblica e non posso fare endorsement a nessuno - le parole del numero uno del Coni - Penso che se uno ha fatto il calciatore, se ha studiato, è capace e credibile, a parità di condizione lui è avvantaggiato. Ma la storia dello sport è piena di federazioni dove ex atleti hanno fallito e fatto disastri. Non è detto che chi ha giocato è bravo anche a fare il dirigente».

«Le società di serie A fanno malissimo a non occuparsi della Lega, non nominando i propri organi, e a non occuparsi della Federazione». Così Franco Carraro, ex presidente della Figc, ha parlato della situazione di stallo del calcio italiano, a margine della presentazione del suo libro, 'Mai dopo le 23.
Le molte vite di un riformistà, al teatro Franco Parenti di Milano. «La tradizione dice che chi dirige il calcio italiano deve conoscere bene il calcio professionistico e avere esperienza», ha aggiunto. Ai giornalisti che gli hanno chiesto cosa pensa della candidatura di Damiano Tommasi alla presidenza della Figc ha risposto: «Io non mi esprimo sui candidati. La mia idea è che il calcio ha una serie di componenti e sono tutte importanti. Scelgano tra loro ma devono trovare un minimo comune denominatore - ha continuato -, ma mi sembra che da un pò di tempo a questa parte ci sia disinteresse verso l'interesse generale». «Poi - ha concluso - bisogna studiare come migliorare la situazione organizzativa e tecnica del calcio italiano».
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