Figc, toccato il fondo ora servono decisioni radicali

Figc, toccato il fondo ora servono decisioni radicali
di Massimo Caputi
2 Minuti di Lettura
Martedì 21 Novembre 2017, 11:04 - Ultimo aggiornamento: 11:05

Basterebbe il balletto surreale sullo scarico di responsabilità nella scelta di Ventura come ct della Nazionale per capire a che bassezza fosse arrivato il calcio italiano. Sapevamo che sarebbe stato un lunedì di svolta, così è stato. Non è mancato nulla: pressioni, dimissioni, commissariamento e stracci che volano. Nessuno può disconoscere a Tavecchio le iniziative positive del suo mandato, né incolparlo di aver sbagliato formazione o un gol, sta di fatto che un simile fallimento sportivo non concede appelli. Come in qualsiasi azienda, chi è il capo ne paga le conseguenze. Siamo solo all'inizio, dopo il terremoto, ci ritroviamo con le macerie e il lavoro di ricostruzione deve partire da subito, con estrema serietà. Così come accaduto subito dopo la disfatta azzurra contro la Svezia, attraverso dichiarazioni ufficiali e attività diplomatiche che hanno portato alla caduta di Tavecchio, il ministro dello Sport Lotti e il presidente del Coni Malagò avranno un ruolo fondamentale. La prima importante pietra della ricostruzione sarà quella di domani con la Giunta straordinaria del Coni. Da questa partirà la nuova fase. Se il commissariamento della Figc andrà in porto due saranno gli aspetti fondamentali: chi sarà nominato commissario e quanto durerà il suo mandato. Sul primo punto girano già tanti nomi, il segretario generale del Coni Fabbricini è il più accreditato. Per il secondo servirebbero almeno 6/7 mesi. Un arco di tempo sufficiente per porre le basi alla ricostruzione e mettere mano allo statuto. L'Italia calcistica, e non solo quella, non vuole altre delusioni. Il cambiamento deve essere radicale, negli uomini e nei programmi, nuovi e convincenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA