Figc, Tommasi: «Regole e credibilità. Rimettiamo la palla al centro»

Figc, Tommasi: «Regole e credibilità. Rimettiamo la palla al centro»
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Lunedì 15 Gennaio 2018, 14:29 - Ultimo aggiornamento: 15:37
Dalla distribuzione delle risorse alla sostenibilità del sistema, passando per regole nuove e credibilità. Con un obiettivo: rimettere la palla al centro. Damiano Tommasi si prepara alla corsa a tre per la presidenza della Figc con un documento programmatico «frutto di un processo di condivisione e confronto», dice il n.1 dell'Assocalciatori. Scaduti i termini per le candidature (all'assemblea del 29 gennaio si presentano per la poltrona di via Allegri anche Cosimo Sibilia e Gabriele Gravina), Tommasi lancia il suo programma: «Le parole chiave su cui tutti ci siamo trovati d'accordo sono: responsabilità, cultura sportiva, credibilità, competitività e gioco di squadra. L'unica filosofia possibile è ripartire dal calcio, dai fondamentali, dalla passione per il gioco». Lo choc subito dal movimento il 13 novembre scorso, con la mancata qualificazione dell'Italia ai prossimi Mondiali, non deve «essere un inutile boccone amaro», scrive Tommasi che auspica con la sua candidatura «di trovare sulla strada persone capaci di dare concretezza alla speranza di un calcio migliore che condividano un vero progetto di riscatto». Che passa attraverso una nuova distribuzione delle risorse: centrale nel programma di Tommasi la partecipazione degli atleti anche al fianco dei club, così come il coinvolgimento degli ex campioni delle Nazionali nel Club Italia (a cui viene dedicata uno dei capitoli del programma). Tra i punti focali la sostenibilità del sistema con un progetto almeno triennale: stesso numero di club professionistici «restringendo i paletti d'ingresso», con la proposta dell'introduzione di un 'casellario sportivò da affiancare al sistema di requisiti di controllo già vigenti. Tra le cose da cambiare Tommasi punta sui criteri di distribuzione dei pesi istituzionali per assegnare a ogni componente «percentuali rispondenti ai ruoli attualmente rivestiti e alle dinamiche economiche e sportive del sistema calcio». Ampia attenzione poi al calcio femminile, a quello giovanile, ai dilettanti e al calcio a 5.

Con Damiano Tommasi presidente della Figc «si tornerà a parlare di calcio in Federazione con un progetto a medio-lungo termine intervenendo in tutti i settori»: lo ha detto lo stesso Tommasi, uno dei tre candidati alla presidenza della Figc (il prossimo 29 gennaio.
Gli gli altri contendenti sono Cosimo Sibilia e Gabriele Gravina), ai microfoni di Radio Onda Libera. «La differenza con gli altri candidati? Il termometro della situazione in cui si trova il calcio. Nessuno dice che sono incapace ma l'handicap diventa quello di aver giocato fino alla Nazionale. Viene interpretato come un difetto». Quello di presidente federale, sottolinea Tommasi «è sicuramente un ruolo di grande responsabilità e sceglie il commissario tecnico della Nazionale. Non deve essere vincolato e agire per trovare soluzioni». Sugli altri due contendenti alla poltrona di n.1 del calcio italiano, Tommasi aggiunge: «Sibilia è stato vicepresidente vicario di Tavecchio e Gravina ha fatto soprattutto opposizione. Siamo di fronte a candidature diverse dalla mia. A me piace pensare alla riorganizzazione generale del calcio. Spero che dopo il 29 gennaio si parli di calcio». «Quanto c'è di politico in questa elezione? Purtroppo s'inserisce nella campagna elettorale per le politiche. Non è una buona cosa. C'è il riflesso delle promesse elettorali. Può essere un elemento di disturbo», ha concluso.

 
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