"La gara di domani? La partita più importante è stata in Polonia perché abbiamo vinto uno scontro diretto: nel calcio se non sei attento e non fai una performance alta a livello collettivo, non vai lontano. "Sarà una partita molto difficile contro una squadra abituata a fare molto bene in questi anni, che ha investito molto per arrivare a giocarsi la finale nel suo stadio. Qui c'è un pubblico abituato a vivere ad alti livelli questa competizioni. Sono molto emozionato perché qui ho vissuto momenti bellissimi. Voglio lavorare domani però per vincere".
Su Borja Valero: "Ha un problema traumatico: vediamo oggi come sta e come reagisce".
Su Mario Suarez out: "E' una scelta legata al fatto che in questa competizione ci sono dei vincoli di numero: le scelte che ho fatto sono funizonali alla partita di domani".
Sul fatto che out sia fuori per la gara con l'Empoli: "Non ha influito per niente".
Sul campionato che ha priorità rispetto alla Coppa: "Non possiamo avere una preferenza per una competizione: noi abbiamo una cultura di vittoria che dobbiamo alimentare vincendo. Dobbiamo essere consapevoli di ciò che comporta: quando uno fa un viaggio devi sapere la rotta, devi sapere quanto carburante hai e poi devi utilizzare la velocità. Noi ci alleniamo per vincere in ogni competizione".
Sul suo ritorno a Basilea e l'accoglienza: "Il più grosso riconoscimento che posso avere è dai giocatori, che sono cresciuti grazie a me e si sentono migliorate come persone. Io non mi aspetto nulla: io sono una persona chiara, poi ognuno può giudicarmi".
Se si possono fare calcoli in partite di questo tipo: "Non è una gara in cui si devono fare calcoli: io non li faccio, preferisco il lavoro".
Bernardeschi: "Lui nasce come mezzapunta e ad inizio stagione abbiamo lavorato molto su di lui. La sua bravura è stata la sua dedizione con cui ha appreso concetti tattici per giocare in altri ruoli. Lui sta acquisendo tutto questo e sono molto contento per la sua attitudine. E' un esempio per la squadra e per la città".
Sulle differenze tra la Svizzera e l'Italia: "Ci sono sempre differenze culturali e questa è la gioia che la vita mi sta dando, ovvero avere interazione con culture diverse: questo mi aiuta a migliorare come persona. In Italia sono stato accolto benissimo. Si sa che non si può piacere a tutti. Io non sono una persona che si pente per le scelte che fa: sono contento per quello che ho fatto a Basilea e per i bellissimi momenti che ho passato".
Sulle scelte domani: "Domani voglio pensare ad un solo risultato, che mi invade sempre i pensieri: tutto quello che facciamo è solo finalizzato ad un obiettivo, cioè vincere".
Su una squadra fatta da titolari e riserve: "Come allenatore cerco sempre di migliorare i miei giocatori sul piano individuale e collettivo: ho dato un'idea in cui però tutti sono importanti. Noi quando pianifichiamo un viaggio abbiamo un percorso ed un carburante e dobbiamo dosarlo per tutto il tragitto con la velocità per arrivare fino in fondo in tutto. Dobbiamo migliorare in modo individuale per arrivare in fondo a tutte le competizioni. Dobbiamo dare tutto. Ci può stare che qualche volta un giocatore abbia una giornata sbagliata o magari affrontiamo un avversario che ci mette in difficoltà. Dobbiamo metterci in discussione perché abbiamo bisogno di tutti".