Galeone: «Il mio figlioccio Max Allegri deve lasciare la Juve»

Galeone: «Il mio figlioccio Max Allegri deve lasciare la Juve»
di Eleonora Trotta
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Lunedì 13 Marzo 2017, 14:21
ROMA Lo storico tecnico del Pescara, Giovanni Galeone, non ha mai smesso di seguire e tifare per i suoi allievi, Allegri, Gasperini e Giampaolo, amanti del bel gioco e protagonisti anche del vivace calciomercato delle panchine.
Le piace la Juve 2.0?
«Si sta esprimendo meglio rispetto ad inizio stagione: Max ha messo in campo la qualità, schierando una squadra più europea. Fa sempre scelte e cambi che si rivelano positivi. Ne ha sbagliato uno solo, che continuo a rinfacciargli, la sostituzione di Khedira contro il Bayern: Sami non si toglie mai».
Contro il Milan si è visto il suo Pjaca dal 1'.
«Ne avevo parlato con Max già quando allenava il Milan: è straordinario, molto intelligente, deve giusto migliorare un po' nei movimenti».
Ha sentito recentemente Allegri?
«Ci siamo visti a cena la scorsa settimana, quando abbiamo, tra l'altro, affrontato il caso Bonucci. Ha fatto tutto bene e i risultati si vedono. Ha sempre preteso il rispetto».
Gli ha dato consigli sul futuro?
«Non so se è terminato il suo ciclo alla Juve. Gli ho detto che dopo aver vinto tanto bisogna dire Basta. E' giusto vivere anche avventure europee. Capisco che lasciare la Juve non è facile per nessuno, ma mi auguro che possa fare un'esperienza all'estero, lo vedrei bene in Inghilterra più che in Spagna, mentre non lo immagino in Germania. Qualche panchina si muove, il Psg pure potrebbe cambiare, bisogna attendere...».
I tifosi dell'Arsenal lo vogliono come sostituto di Wenger.
«E' una società storica dove comanda Arsène. Dipenderà tutto dalla sua decisione. Per la tradizione che c'è lì, Max potrebbe fare una squadra giovane e divertente. Ci sono poi dei calciatori in grado di adattarsi bene al suo gioco».
Secondo lei, Allegri ritiene concluso il suo periodo alla Juve?
«Potrebbe anche restare. Mi sa che lo convinceranno ancora...Vediamo che succede in Champions e in Coppa Italia, ma per me è arrivato il momento di cambiare».
Di Francesco e Sousa, oltre a Spalletti, restano tra i più stimati in Italia dalla società bianconera.
«La Juve potrebbe prendere il portoghese: uno dall'anima juventina. Spalletti non si discute, ma credo che lui e Sarri siano troppo sanguigni, non hanno juventinità. Giampaolo (la Samp gli ha proposto il rinnovo ndc), invece, potrebbe finire alla Fiorentina».
Anche l'Atalanta è al lavoro per blindare Gasperini.
«Penso che rimarrà. Ha fatto un gran lavoro a Bergamo, si sente riconoscente verso il presidente e l'ambiente. E' un ragazzo molto sensibile, un tipo da Juve, ma c'è tempo per il grande salto. Anche da giocatore leggeva bene le partite, esattamente come Max. Ripetevo sempre: se vedete che c'è qualcosa che in campo non va cambiate da soli».
Ha allenato anche Ricky Massara.
«L'avevo preso io al Pescara. Un ragazzo fantastico e colto. Mi auguro che faccia bene, non è un impegno da poco essere ds della Roma. Se vogliono fare le cose in grande nella Capitale, bisogna muoversi nel mercato con tempestività. Alla Roma è complicato vincere. C'è una buonissima squadra, ma bisogna stabilire delle priorità, insistere su una formazione titolare e avere una panchina pronta, di grandissima qualità. Poi, fino a quando Totti non deciderà il suo futuro, non sarà facile muoversi».
Il club abruzzese intanto ha richiamato Zeman.
«Non apprezzo molto questa scelta, non so come mai sia tornato. Quando conquistò la serie A e i big' sono andati via senza essere rimpiazzati, ha lasciato il Pescara in mezzo alla strada. Inoltre, il club in estate ha ripetuto lo stesso errore: non è stato preso un sostituto di Lapadula».