FIRENZE - La dedica di quelle fatte col cuore.
«A Kevin
Strootman, che la prossima stagione giocherà la
Champions League con noi». Rudi
Garcia è a cuore aperto ma con un sorriso grande come l'Europa che ha davanti stampato sul volto. «La mia squadra è davvero unita, sono felicissimo per loro, meritano questo traguardo
Champions. Siamo sicuri di essere secondi e possiamo sognare il primo posto. Siamo contenti di aver vinto a Firenze: la
Fiorentina è una squadra tosta, avevamo visto la vittoria della
Juventus e cercavamo i tre punti». Tre punti arrivati dopo una partita caparbia. «Difendiamo in undici, all'intervallo abbiamo deciso di stare bassi: loro hanno tirato spesso da fuori area, l'unica azione pericolosa è arrivata da una punizione laterale che non c'era». Inevitabile parlare anche di futuro. «C'è tempo per dire cosa chiederò a
Pallotta. Ora ci sono quattro gare prima della fine. Possiamo iniziare a programmare, ma ora pensiamo alla gara contro il
Milan. L'ho già detto: ora può arrivare solo un bonus fantastico, ma è già stata una stagione straordinaria. Far meglio di così? Abbiamo tempo per pensarci, ora godiamoci gli ottantadue punti ma vogliamo prenderne altri ancora. Meriti speciali? Non solo di squadra e tecnico, anche della società. E' di ogni persona che lavora alla
Roma. Il mio futuro? Qui sto benissimo: non è il momento di parlare di casi individuali». La chiosa di Garcia è su
Destro. «Al Mondiale? Mattia ha il rendimento più alto della A: ha giocato meno di mezza stagione e sta facendo bene. Ora ha un programma da seguire per essere pronto contro la Juventus».
«Una sconfitta immeritata - è invece l'esordio di Vincenzo
Montella, tecnico della
Fiorentina -. La classifica rispecchia sempre i valori delle squadre, ma è stata una bellissima partita ed un ko non meritato». L'
Aeroplanino viaggia con cautela sulle condizioni di Rossi, lancia un accenno polemico su
Gomez («Gomez chi?» risponde con un sorriso quando gli chiedono se il tedesco sarà pronto per la
Coppa Italia) e chiude sul futuro. «Non ci sono possibilità per cui lasci la Fiorentina. A meno che non mi caccino». «Resto anche io», chiude il ds Daniele
Pradè, stoppando in tandem le voci sul
Milan.
