Gasperini: «La Roma è forte, può vincere lo scudetto»

foto Max (Abruzzo)
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Sabato 19 Agosto 2017, 15:10 - Ultimo aggiornamento: 15:44
«Mancano Salah e Rudiger rispetto all'anno scorso, ma la Roma è reduce dal secondo posto e per me resta un avversario forte». Alla vigilia del match casalingo con i giallorossi, Gian Piero Gasperini mette le mani avanti e non si fida delle presunte difficoltà dell'undici guidato da Di Francesco: «È un tecnico con la sua identità di gioco e parte con una squadra di valore, anche se dopo venticinque anni sarà costretta a fare a meno di Totti», spiega l'allenatore dell'Atalanta. Che non rinuncia alla responsabilità non da poco di confermarsi ad alti livelli, pur tra qualche distinguo: «Intorno a noi c'è un ambiente eccezionale, non possiamo deluderlo. La gente ci chiede il massimo, ma questa è una stagione nuova, quella passata ormai è negli annali - avverte -. Gli obiettivi li vedremo strada facendo, è difficile sapere adesso dove potremo collocarci: come dice anche il presidente, la salvezza è la cosa più importante e dopo i 40 punti potremo pensare ad altro». Da settembre comincia anche il cammino parallelo in Europa League: «Ci aspetta un percorso affascinante con l'opportunità della coppa, che abbiamo raggiunto e fortemente voluto. L'unico problema delle tante partite ravvicinate potrebbero essere gli infortuni«. I nerazzurri non inizieranno con la formazione base: »In questo momento partiamo con tutta la rosa a disposizione, ma Caldara ha avuto problemi durante la preparazione (tendine d'Achille, ndr) e de Roon è arrivato da poco: devono mettere qualche partita nelle gambe«.
Abili e arruolati Palomino, al centro della difesa nel terzetto con Toloi e Masiello, e Cristante a fianco di Freuler in mediana, ma in casa Atalanta c'è soprattutto il grattacapo sulla fascia sinistra: »Spinazzola in questo momento non gioca: fosse per me sarebbe sempre convocato, se poi non viene è un altro discorso - taglia corto Gasperini sull'esterno che spinge per tornare alla Juventus -. I possibili sostituti forse sono più abituati a giocare a quattro, ora vedremo come schierarci. Gosens è pronto, non è il solo. Ma non è il caso di incattivirci: il dio denaro esiste per tutti, anche per i procuratori, e i giovani crescono con i valori che vengono loro trasmessi«. Il tecnico della rivelazione del campionato 2016-2017 si sofferma sul tema scottante d'attualità: »Tutti si lamentano per la lunghezza del calciomercato, ma alla fine nessuno agisce per cambiare lo stato delle cose. I casi di Conti e Spinazzola non erano prevedibili, per il resto la squadra era praticamente fatta da tempo: cambiano i piani, vorrà dire che inseriremo altri giocatori e il rodaggio lo faremo in campo«.
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