Paulo Sousa e Juric pensano soprattutto a domenica. Totalmente rivoluzionato l’attacco dei viola. Il terminale offensivo è Zarate, supportato da Bernardeschi e Milic. In difesa il rientro di Milic, a centrocampo Sanchez. Nel Genoa anche Rincon si aggiunge alla lista degli indisponibili, così a centrocampo giocano Veloso e Cofie. Reparto offensivo composto da Rigoni, Ninkovic e, qualche metro più avanti, Simeone.
L’avvio del Genoa è stordente, Rigoni è un cavallo imbizzarrito. Simeone lo serve, dopo aver approfittato di un errore di Tatarusanu, ma il suo tiro botta sicura è miracolosamente salvato da Gonzalo quasi sulla linea. Poco dopo Rigoni ricambia il favore ma il Cholito, a un passo dalla porta sguarnita, manca il pallone in spaccata. Il gol è nell’aria, la Fiorentina non dà il minimo segno di vita. Al 37’ l’inserimento di Lazovic, su cross di Ninkovic, è perfetto. Il mini primo tempo finisce con il Genoa padrone del campo.
Dopo 10 minuto di un altrettanto abulico primo scorcio di ripresa, Paulo Sousa si gioca la carta Kalinic. Va al centro: Bernardeschi resta a destra, Zarate si sposta a sinistra. La Fiorentina si sveglia ed è proprio l’argentino, al 14’, ad andare vicino al pari colpendo la traversa con un potente diagonale dai 20 metri. Ancora Zarate spizzica bene un angolo e di pochissimo Vecino fallisce la deviazione del possibile 1-1. Juric decide di rimpiazzare un nervoso Ninkovic con Ocampos. Il Genoa riprende tono, ma Rigoni non è preciso sul suggerimento di Lazovic bravo a velocizzare la ripartenza avviata da Izzo. La pressione della Fiorentina, esercitata dalla contemporanea crescita di Bernardeschi e Vicino, non mette paura a Perin e compagni. Sono anzi Veloso e Simeone a mancare il raddoppio. Tre punti d’oro per Juric: il Genoa scavalca la Samp e sale al decimo posto mentre la Fiorentina, dopo le vittorie casalinghe contro Palermo e Sassuolo, resta al settimo.
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