Genoa-Napoli 0-0, la squadra di Sarri non sfonda e perde la vetta

Milik
di Marco Callai
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Mercoledì 21 Settembre 2016, 17:38 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 08:38

Ferraris indigesto per Sarri. Come un anno fa, il Napoli va in bianco. Finisce 0-0 e il Genoa, alla fine, può addirittura recriminare per le occasionissime fallite dal giovane Simeone. Reina è un ghiacciolo quando si trova di fronte il figlio del Cholo, in campo dalla mezz’ora al posto dell’infortunato Pavoletti. Ospiti bravi a prendere il controllo della gara dopo mezz’ora ma troppo imprecisi sotto porta, complice anche la buona organizzazione difensiva di Juric, e senza più benzina negli ultimi 15 minuti. Per mettere in difficoltà la Juventus, nuovamente capolista, servono maggior cattiveria e concretezza.
Callejon titolare fisso, considerato lo strepitoso stato di forma. Sarri preferisce alternare Mertens e Insigne, con il belga impiegato questa volta dal primo minuto. In difesa, al centro, ritorna Ghoulam e a centrocampo si rivede Allan. Juric punta su un Genoa molto offensivo per fermare la capolista. Lo squalificato Veloso è rimpiazzato da Ntcham a centrocampo. Un turno di riposo viene concesso a Gakpé, sostituito nel ruolo di esterno sinistro d’attacco da Ocampos.

Primo quarto d’ora di fraseggio sterile, poi nel giro di un minuto entrambe le squadre vanno vicine al vantaggio. Al 17’ la traversa salva Perin su un violento destro di Hamsik, ben servito da Callejon. Sulla ripartenza dei padroni di casa, il tiro-cross di Laxalt è neutralizzato con molte difficoltà da Reina.  Per il resto, un’incursione di Hysaj (26’), un’incornata di Milik (34’) e un assolo di Callejon (45’), saltato l’incerto Orban, costituiscono i soli pericoli corsi da Perin per tutto il primo tempo. Alla mezz’ora uno stiramento obbliga Pavoletti a lasciare il posto a Giovanni Simeone, il ventunenne figlio del Cholo. Il Genoa patisce la scarsa vena offensiva, Lazovic a parte nessuno riesce a ferire, ma la sua organizzazione di gioco regge e frena le avanzate degli ospiti.

Napoli offensivo in apertura di ripresa. Su  azione d’angolo, al 2’, Albiol sfiora di testa la porta poi  al 10’ Hamsik, da buona posizione, calcia alle stelle e al 17’ è Milik a chiamare Perin alla parata a terra sul primo palo. E’ sempre Lazovic a guidare le ripartenze del Genoa, è l’esterno destro d’attacco a mettere due volte in difficoltà Reina al 12’ prima con un insidioso cross e poi, di corsa, nel cercare la ribattuta. Sarri cerca di aumentare la cifra dell’attacco partenopeo: a metà ripresa fuori un deludente Mertens e dentro Insigne. Un minuto dopo contatto Orban-Milik ma Damato lascia proseguire. Due diagonali, da destra Callejon (26’) e da sinistra Insigne (29’) non trovano impreparato Perin.

Juric si copre con Munoz, togliendo il suo giocatore più pericoloso (Lazovic), ma ciò non gli impedisce di cercare di vincere la partita. Il Napoli, con il passare dei minuti, si arena. Due ghiotte occasioni capitano sui piedi del giovane Simeone ma al 40’ e al 46’ Reina risponde da campione.

Due punti persi? No, forse uno guadagnato proprio grazie al portiere spagnolo.




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