Guidi, bastone e carota con l'Audace:
«Problemi in difesa, ma uomini veri»

Guidi, bastone e carota con l'Audace: «Problemi in difesa, ma uomini veri»
di Mauro Topini
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Lunedì 27 Febbraio 2017, 09:40 - Ultimo aggiornamento: 22:37

L'Oscar del calcio (dilettanti) ieri è andato in scena allo stadio "Le Rose" di Genazzano. Protagoniste, l'Audace e il Colleferro, due splendide realtà del calcio laziale, due squadre in corsa per quel posto nei play-off che apre le porte alla speranza di salto di categoria. In campo la seconda (Colleferro) e terza (Audace) forza in classifica, che si sono affrontate a viso aperto. «E' stato una specie di duello all'ok Corral», scherza (ma non troppo) Marco Guidi, il direttore generale dell'Audace sul suo profilo social. «Ne è uscita fuori una partita avvincente, bella, vissuta in una serie di emozionanti altalenanti. Insomma, uno spot per il calcio dilettante, quello vero che appartiene allo sportivo che la domenica va allo stadio con moglie e figli a sostenere i colori del proprio paese, per poi andare al pranzo con la famiglia (a casa o al ristorante ) e il giorno successivo torna a parlare di lavoro».

Il pareggio finale, dunque, rende omaggio a entrambe le protagoniste, che fanno della beata gioventù l'arma migliore.  «Essere raggiunti nell'ultimo minuto del recupero in superiorità la dice lunga sul rammarico», è lo spunto di delusione di Guidi. «Ma noi siamo l'Audace sia nella buona che nella cattiva sorte, anche se è che nell'ultima azione siamo rimasti paralizzati dalla paura di vincere e dall'allergia alla fase difensiva». Un gol che ha tolto all'Audace la gioia di conquistare quel secondo posto che sembrava una chimera qualche settimana fa. «Adesso sorge spontanea una considerazione: per vincere questo campionato contro società molto attrezzate (Cassino e Aprilia) alla rosa attuale servivano quattro, cinque calciatori con attitudini difensive, ma il club crea calciatori e non li prende da categorie superiori solo allo scopo di vincere il campionato».

Data la "stoccata", Guidi ritira la mano e accarezza i suoi ragazzi. «In estate tutti aderiscono al piano che l'Audace propone e questo mi basta e avanza. La rosa è composta tutta da bravi ragazzi, che meritano di rappresentare questo club. Il risultato è importante, ma la gratitudine e il rispetto è in cima al prototipo del nostro calciatore. Di certo questo mezzo passo falso ha un contraccolpo sia psicologico che nei fatti, ma è nei momenti difficili che emergono i rapporti veri, quelli che esistono in casa Audace».
 

 

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