Il Castel Fontana torna a puntare in alto: «Caccia al nazionale»

Ivano Checchi con il suo vice Ragonesi
di Vincenzo D'Avino
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Mercoledì 19 Luglio 2017, 15:51
Quattro Luglio, una data piena di ricorrenze. Più di due secoli fa, la nascita degli Stati Uniti. Nel '57, la Fiat presenta al mondo la nuova 500. Undici anni fa, l'Italia di Lippi batteva Klinsmann e la Germania, strappando il pass per la magica notte di Berlino. Quest'anno, quel giorno, il club si è presentato al futsal regionale in una nuova veste: quella di chi non sta a guardare e punta in alto. Mister Checchi è pronto: «Torniamo al glorioso Castel Fontana».

METAMORFOSI – Cambio di pelle. Rinnovamento del look. Chiamatelo come volete, ma la squadra di Di Palma taglia col passato. O meglio, con il recente passato. «Si doveva cambiare qualcosa tra i giocatori per cercare di portare nuovo entusiasmo e ottenere migliori risultati. Negli ultimi tre anni altrettante salvezze raggiunte nelle ultime giornate del torneo. Ora si cambia: obiettivo diverso e nessuna scusa, tutti i giocatori ne sono a conoscenza». Questa la grinta di mister Checchi, il veterano mister del club, pronto ad ingaggiare la nuova sfida dopo qualche anno lontano dai trofei. Almeno tre, con un fotofinish benevolo e buoni risultati solo nel finale di stagione. «Qua ci conosciamo tutti ed è un bel gruppo, c'è un rapporto di unione tra tutti. Abbiamo scelto insieme alla dirigenza di rinnovare la rosa, una scelta radicale con tanti cambiamenti; giocatori nuovi, un amalgama di giovani di prospettiva e anziani, la maggior parte che già conosco. Ci sono tutti i presupposti per fare molto bene».

FASTI – L'idea di mister Checchi è molto semplice. Nessuna nuova invenzione, nessun miraggio lontano. Bensì un ricordo nostalgico, uno sprazzo di passato che merita di essere vissuto ancora. «In primis siamo obbligati a cercare di fare un bel campionato. Dobbiamo dare il meglio di noi per ripagare il sacrificio della società. Lo staff? Ragonesi sarà il mio vice, il resto è tutto affidato alle stesse sapienti mani di Passerini e Morgillo». Con un solo intento, un solo traguardo: «Tornare al vecchio Castel Fontana, quello che, anni fa, ha raggiunto il nazionale».
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