Daniele di derby ne ha giocati 23, vincendone 10 e perdendone 7, segnando un solo gol, tra l'altro ininfluente. Ecco, un gol decisivo Daniele lo sogna da sempre, anche se da un po' di anni ha abbassato il suo raggio tattico e la metà campo avversaria la supera poco. Nel tempo il suo ruolo si è trasformato, avvicinandosi più a quello di difensore che non di centrocampista con vizio del gol. Oggi la rete è un'eccezione, non un dovere. Ma sarebbe sicuramente un piacere metterlo a segno ai laziali. Daniele con i tifosi biancocelesti non ha il rapporto controverso che ha Totti. L'impressione è che De Rossi venga rispettato di più rispetto a Francesco, nonostante la sua avversione pubblica (per certi versi anche maggiore di Totti) nei confronti della Lazio. Su tutti rimane impressa l'esultanza dopo la vittoria consecutiva numero undici nella prima èra Spalletti e arrivata proprio dopo un derby. La Lazio, dopo quella sconfitta, finisce a meno sedici dalla Roma. E sulla sua maglia numero 16, appunto, comparve per l'occasione un bel segno meno. E ancora: qualche anno dopo, siamo al post derby Yanga Mbiwa, Daniele a fine partita fa due brutti gesti verso i tifosi laziali, prima indicandosi le parti basse, poi mostrando il dito medio. «Festeggiare, divertirsi, sfottere gli avversari: questo è l'importante», pensò e disse.
LA TATTICA
De Rossi davanti alla difesa, Strootman a fare su e giù per il campo e a dare equilibrio e ordine, Nainggolan a punzecchiare Biglia, scendere per recuperare il sotto/palla e allo stesso tempo buttarsi di corsa nell'area di rigore avversaria. Esercizio in cui eccellono anche gli avversari laziali, da una parte Milinkovic e dall'altra Parolo. Diciamo che il centrocampo della Lazio ha maggiore predisposizione, almeno fino a questo momento, al gol: sei le reti arrivate dai centrocampisti biancocelesti, appena tre quelle dei romanisti. E a guardare i numeri, il confronto è a vantaggio degli avversari anche se li guardiamo sotto l'aspetto del filtro: la Roma prende più gol della Lazio. In assoluto, i romanisti vengono considerati più forti. O almeno più esperti.
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