Inter, De Boer: «Voglio vincere sempre, Brozovic non lo convoco»

Inter, De Boer: «Voglio vincere sempre, Brozovic non lo convoco»
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Sabato 24 Settembre 2016, 13:24 - Ultimo aggiornamento: 14:46
Empoli e Juventus alle spalle, testa al Bologna. Per dare continuità, per confermarsi, per centrare la quarta vittoria consecutiva che darebbe una svolta netta ad un’Inter che prende sempre più forma. Alla vigilia della gara di ‘San Siro’ contro gli emiliani guidati da RobertoDonadoni, il tecnico nerazzurro Frank de Boer incontra la stampa nella consueta conferenza di Appiano Gentile. Passioneinter.com seguirà per voi le dichiarazioni del mister.

Impegni ravvicinati. «No, non sarà un problema avere queste partite ravvicinate. Però ieri abbiamo dato un giorno di riposo, dopo tre settimane non sono stanchi solo fisicamente. Per me la cosa più importante era riposare la mente. E’ stato un giorno solo che non va a pesare col calcio, stare con la famiglia è importante».

Gabigol. «Sì adesso passo dopo passo vogliamo inserirlo nella squadra. Deve apprendere la nostra filosofia e come vogliamo andare in pressing, come attaccare, sono cose molto importanti. Ho visto in allenamento che ha molte qualità, però andiamo passo dopo passo. Ma penso che sia vicino al debutto».

Filosofia di gioco.  «Ci vuole tempo, penso che i giocatori debbano capire ancora meglio. Per me è normale che i primi giorni ci siano state difficoltà».

Centrocampisti. «I centrocampisti sono molto importanti. Qualche volta giochiamo con un solo giocatore che difende, in altri momenti giochiamo con uno solo come Banega nel ruolo del 10.  Dipende dai casi, ma ovviamente sono molto importanti per aiutare gli attaccanti. Tutti sono molto importanti. Abbiamo parlato molto di marcatura preventiva e non solo per i difensori, ma anche per i centrocampisti. Saranno molto importanti perché vogliamo sempre attaccare, però quando non facciamo bene e ci sono molti momenti della partita in cui non abbiamo il controllo, però io voglio sempre controllare la partita. Questa è la mia filosofia».

Abbonzanda. «Abbiamo un gruppo con molta qualità, però possiamo mandare in campo solo undici giocatori. Per me è difficile fare una decisione. Stare nella mente dei giocatori è difficile, però parlo molto con tutti. Abbiamo 25 giocatori con molte qualità, questo è un problema mio, ma non è un vero problema perché è il mio lavoro. I giocatori devono accettare che questa è la situazione ora».

Jovetic. «Dietro la punta? Sì, penso che sarà possibile. Sta dimostrando negli allenamenti che sta lavorando molto duramente per dare un segnale all’allenatore che quando ne abbiamo bisogno, lui sarà pronto per entrare. Questo è un segnale buono e dietro una punta può giocare secondo me».

Ansaldi. «Sì, è pronto per giocare. Non ancora per novanta minuti, però è pronto per giocare con la squadra e magari domenica potrebbe giocare qualche minuto».

Icardi. «Abbiamo parlato con lui del tema che deve aiutare la squadra perché il capitano è il primo uomo che deve dare il segnale di come si deve comportare un professionista. Per me ha dato segnali molto buoni, non solo a me però anche alla squadra».

Cambiamenti.  «Per me è molto importante allenare sul gioco. Allenare lentamente il giorno prima della partita e non forte, così domenica saranno pronti. I giocatori imparano di più in allenamento e questa è una cosa che abbiamo cambiato. Solo mentalmente, spiegando che non ci stiamo preparando solo per domenica, ma ogni volta che entri qui il giocatore deve voler migliorare personalmente».

Terzini.  «Sono un problema? Vogliamo sempre migliorare. Sono molto contento del lavoro di tutti i giocatori. Però dobbiamo migliorare in tante cose, ma per me il primo segnale, quello che sarà sempre il più importante, è il lavoro duro. I giocatori lavorano duro per me e questa è la cosa più importante».

Critiche prima della Juve.  «Credo che è sempre così quando un allenatore straniero entra in un club ed in un paese nuovo, la gente pensa sempre che devi fare qualcosa di speciale. Questo è normale. La gente si aspettava una cosa extra e per me è normale, però bisogna sempre dire che in due settimane non posso cambiare tutto. Passo dopo passo cambieremo più cose nell’Inter, quelle che per me possiamo migliorare».

Brozovic. «No, non sarà convocato per domani».

Obiettivi Inter. «In che posizione ci mettiamo per lo scudetto? Non voglio parlare di questa cosa perché per noi non sarà importante. Sappiamo quali sono le favorite per lo scudetto, il nostro obiettivo sarà la vincere ogni partita e lavorare duramente. Per me sarà importante solo questo e non parlare dello scudetto. Per me in questo momento non è importante».
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