Inter, Pioli: «Vicini alla Roma, ma che differenza nei rigori»

Inter, Pioli: «Vicini alla Roma, ma che differenza nei rigori»
di Salvatore Riggio
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Venerdì 24 Febbraio 2017, 15:09 - Ultimo aggiornamento: 15:11
Quella di domenica sarà una sfida da Champions. L’Inter non può sbagliare; Stefano Pioli ha un obiettivo chiaro in testa: battere la Roma. «Io vicino alla panchina giallorossa? Ho vinto il casting giusto».
Champions. «Sarà una gara importantissima, è sotto agli occhi di tutto. Abbiamo fatto di tutto per avvicinarci ai nostri avversari. Adesso vogliamo provare a insistere e a mettere sotto un avversario molto forte».

Inter. «Se giochiamo da squadra, avremo le carte in tavola per vincere, anche contro un avversario di livello. Inutile nascondersi, volevamo arrivare bene a questa partita».

Roma. «Si affronteranno due squadre forti che stanno bene. I numeri delle prestazioni, baricentro, possesso, conclusioni, sono molto vicini e la distanza dei valori in campo non è molta. Entrambe proveranno a esaltare le proprie qualità. Vincerà chi saprà colpire l’avversario nei suoi punti deboli».

Attacco Roma. «Non ci sarà Miranda perché squalificato, ma ho le alternative giuste per mettere in campo una fase difensiva efficace».

Passato giallorosso. «Quanto sono stato vicino alla Roma? Prima che arrivasse Luis Enrique, ho incontrato due volte Sabatini. Fu un casting anche quello, per fortuna è andato bene quello che contava».

Statistiche. «Da allenatore contro la Roma ho un bilancio negativo. I grandi numeri sono fatti per essere cambiati».

Scontri diretti. «Contro il Napoli abbiamo sbagliato atteggiamento. Con la Juve ci ha fatto perdere un particolare, ma siamo stati all’altezza. Domenica saranno i dettagli a fare la differenza».

Errori arbitrali. «Alla fine dell’anno si dice che gli errori si bilancino. Non lo so. Quando diamo il massimo, ci siamo con la testa e la qualità. Certo, se si confrontano 12 rigori contro 2, allora la differenza diventa notevole».

Zhang. «Ha grande carisma ed esprime concetti che entrano nella mente. La sua presenza è importante perché ci sostiene. Si è parlato di presente, ma anche di futuro.»
Ranieri. «Conta quello che ha fatto, rimarrà nella storia. Non c’è mai fine al peggio».
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