Inter-Spalletti, la fatica di giocare ogni tre giorni e il nodo mercato

Inter-Spalletti, la fatica di giocare ogni tre giorni e il nodo mercato
di Salvatore Riggio
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Domenica 17 Dicembre 2017, 12:36
Maurizio Sarri ci aveva visto lungo, quando disse che per l’Inter sarebbe stato tutto più facile perché in campo una sola volta a settimana, non giocando le coppe europee. Un’analisi che diede fastidio a Luciano Spalletti, ma la sconfitta di San Siro contro l’Udinese rischia di dare ragione al tecnico del Napoli, fresco di primato dopo il ko dei nerazzurri e il successo della sua squadra contro il Torino.

Appena l’Inter ha giocato una gara dopo tre giorni l’ultima, è uscita sconfitta sia nel gioco sia sul piano fisico. Il centrocampo friulano in mezzo l’ha fatta da padrone, annientando le iniziative di Vecino e mandando in difficoltà Skriniar, uno dei grandi protagonisti di questo avvio di stagione. La gara con il Pordenone, seppur con una formazione molto rimaneggiata, era stata un campanello d’allarme, poi è arrivata appunto la sconfitta con l’Udinese ieri pomeriggio. Ad andare a ritroso nei risultati dell’Inter, ci si accorge in effetti che dopo il successo ottenuto contro il Crotone (0-2, alla quarta giornata il 16 settembre), i nerazzurri erano andati in difficoltà nel turno infrasettimanale contro il Bologna (1-1, 19 settembre), per poi riprendersi a fatica contro il Genoa (1-0, 24 settembre). Senza perdere tempo è da questo dato che deve ripartire Spalletti.

Perché adesso per l’Inter inizia un altro interessante trittico di partite, tutte decisive: il Sassuolo (23 dicembre), il derby contro il Milan nei quarti di Coppa Italia (27 dicembre) e l’ultima giornata di andata contro la Lazio (30 dicembre). Fallire una di queste gare potrebbe davvero essere dannoso per una squadra che sta lottando per il quarto posto. Resta il nodo mercato: Piero Ausilio ha detto che non ci sono bisogno di rinforzi, mentre Spalletti ha invocato l’intervento della proprietà. Ma cosa succederà a gennaio? Poco o niente. Suning non sembra intenzionata a investire perché deve rispettare i parametri imposti dall’Uefa sul fai play finanziario: entro il 30 giugno 2018 in corso Vittorio Emanuele devono incassare quasi 60 milioni di euro in plusvalenze per evitare multe e sanzioni. Certo, Walter Sabatini è al lavoro per cercare delle alternative, avendo seguito in questi mesi giocatori come Ramires, Barella e Pastore.
 
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