L’ennesima lezione di Inzaghi esonera Spalletti da Trigoria

L’ennesima lezione di Inzaghi esonera Spalletti da Trigoria
di Massimo Caputi
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Lunedì 1 Maggio 2017, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 09:28
Vincendo il derby, la Lazio ha incastonato un’altra preziosa gemma alla sua splendida stagione. Il successo biancoceleste è stato così netto e indiscutibile da rendere perfino marginali i grossolani errori di Orsato. Un vero capolavoro che si aggiunge agli altri derby di semifinale di Coppa Italia. Se è vero che tre indizi fanno una prova, le valutazioni calcistiche elaborate fin qui nella Capitale vanno necessariamente riviste. Il campo ha evidenziato gli ottimi valori dei biancocelesti e quelli sopravvalutati dei giallorossi. Riportare il risultato dell’ennesimo derby alle mosse azzeccate di Inzaghi e all’incapacità di Spalletti nel trovare le contromosse sarebbe riduttivo. In verità, nonostante proclami, monte ingaggi e fatturato, le differenze tecniche tra Roma e Lazio sono meno di quanto si è pensato fino a oggi. A cominciare dalla panchina, dove Inzaghi, anche se giovane, si è dimostrato allenatore di spessore, tra i migliori in assoluto del campionato. Il tecnico prima ha compattato il gruppo, poi ha lavorato sulla squadra dandole identità e più soluzioni tattiche. La rosa poi, seppur incompleta in alcuni settori, ha qualità di primissimo piano, che poco hanno da invidiare alle presunte big. Ai vari Keita, Immobile, Felipe Anderson, Biglia, Parolo, de Vrij o Milinkovic, la squadra ha saputo aggiungere poi due doti fondamentali: l’umiltà e la consapevolezza dei propri limiti. Dopo ieri, la Roma tutta esce ridimensionata. Alla squadra, in vistoso calo mentale, confusa tatticamente, non rimane che salvare il secondo posto che, pur rimanendo un risultato importante, non può cancellare la delusione per gli appuntamenti falliti in stagione. I proclami e l’ossessione per la vittoria hanno portato a poco. Fare tesoro degli errori commessi sarebbe già un ottimo inizio per arrivare alle vittorie tanto attese.
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