Inzaghi prepara il modulo Lazio: una squadra che sappia cambiare sistema di gioco anche in corsa

Inzaghi prepara il modulo Lazio: una squadra che sappia cambiare sistema di gioco anche in corsa
di Daniele Magliocchetti
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Domenica 4 Settembre 2016, 09:31
E' una Lazio multi-modulo. Una squadra camaleontica e con diverse soluzioni. Più volte Inzaghi ha ribadito che, difficilmente, abbandonerà il suo assetto preferito, il 4-3-3, ma più per una questione romantica e d'abitudine che di tattica vera e propria. Sin dall'inizio della sua carriera, il giovane tecnico ha sempre schierato le sue squadre con questo sistema di gioco ed in effetti dagli allievi alla Primavera, per non dimenticare le sue prime sette partite con la prima squadra, il modulo adottato è sempre stato il 4-3-3. La base resterà sempre quella, ma ora le cose possono variare e cambiare leggermente, anche perché l'allenatore biancoceleste non è certo un integralista anzi è uno che studia, si aggiorna di continuo e tiene molto in considerazione le caratteristiche dei propri giocatori. Rispetto all'anno scorso, dove c'era un lavoro di un altro tecnico, e considerato l'ultimo mercato, la Lazio si è un po' modificata. Ha meno esterni offensivi di ruolo, più jolly oltre al solito Lulic, qualche trequartista in più e almeno un paio di difensori che si sentono più a proprio agio con la difesa a tre come Bastos e Wallace. E tutte queste nuove situazioni, a prescindere dalle richieste o meno del tecnico durante la campagna acquisti-cessioni, invece di farle diventare dei possibili o futuri problemi, Inzaghi proverà a trasformarle in importanti risorse. La dimostrazione c'è stata con la Juve e quel 3-4-3 biancoceleste che ha la formazione di Allegri ci ha messo parecchio a domare e a capire.
 
LA NUOVA FRONTIERA

In quella circostanza Inzaghi ha modificato poco rispetto agli uomini impiegati a Bergamo una settimana prima, sfruttando l'adattabilità di Lukaku, trasformato da terzino sinistro a esterno alto, e la sicurezza di Bastos, il centrale angolano che ha quasi sempre giocato con due centrali al suo fianco e che tanto ha impressionato per forza e rapidità. Quello che ha sorpreso ulteriormente è che Biglia e compagni non hanno mostrato alcuna difficoltà a variare il classico assetto e passare dal 4-3-3 al 3-4-3 solo quattro giorni prima della partita con la Juve. E la buona prestazione con i bianconeri, sconfitta a parte, non solo ha dato fiducia alla squadra, ma anche all'allenatore, ora più consapevole di avere a disposizione calciatori in grado di potersi adattare alle esigenze tattiche. Qualsiasi esse siano. Non solo. I nuovi innesti di Luis Alberto, che somiglia molto a Mauri nei movimenti ed è più un trequartista che un esterno, o al giovane tedesco Leitner, una mezzala tecnica, danno ad Inzaghi la possibilità di andare anche su altri moduli come il 4-2-3-1, perfino il 4-3-2-1, l'albero di Natale, o variando con le due punte, avendo alle spalle un giocatore di fantasia. E tutto questo si è visto ieri mattina nel test amichevole con l'Asd Montemario, formazione di seconda categoria, giocato a Formello e vinto dalla Lazio per 15 a 0. Pur non avendo a disposizione tanti giocatori per via degli impegni delle nazionali, Inzaghi ha dato spazio ai nuovi arrivati, schierando con il 4-2-3-1, un assetto tattico completamente diverso da quelle che sono le sue idee. Un modulo che ha messo in evidenza la qualità dello spagnolo Luis Alberto che con Felipe Anderson e il giovane Lombardi agivano dietro all'unica punta Djordjevic. L'ex calciatore del Liverpool ha segnato una doppietta e ha ben impressionato, qualità a parte, per capacità d'inserimento in zona gol e per la facilità d'esecuzione sia di destro che di sinistro. Si è mosso piuttosto bene pure Leitner in mezzo al campo. All'allenatore il tedesco non dispiace affatto, anche perché è rapido e, vista la tecnica, dà la sensazione di potersi muovere bene anche al centro. Sia lo spagnolo che l'ex Borussia Dortmund, considerando il valore dell'avversario, hanno dato buoni segnali, sui quali l'allenatore è pronto a lavorare per dare più forza ed imprevedibilità alla sua Lazio. Gli unici a lavorare a parte sono stati Radu, Bastos e de Vrij. L'angolano è ancora alle prese con un affaticamento muscolare, ma la sua presenza con il Chievo non sembra essere in discussione.