I QUATTRO NUOVI
I Nazionali, croce e delizia di ogni società. Anche la Lazio ora fa il pieno di convocazioni della prima squadra. Sino a oggi al massimo ci si era fermati a 12. E se da una parte a Inzaghi non potrà certo piacere lavorare a singhiozzo, dall'altra Lotito e Tare gongolano. Perché, ironia del destino, a far lievitare le quotazioni biancocelesti - con 7 nuovi nazionali - sono stati gli ultimi due mercati, bocciati quasi in toto dai tifosi.
E chissà non ritrovi la propria rappresentativa anche Luis Alberto (fermo ai tempi dell'under 21), ieri al secondo giorno di scuola a Formello, più la partitella finale a campo ridotto con i ragazzi di Bonatti. E' il settimo spagnolo della storia della Lazio dopo De La Pena, Delgado, Garrido, Mendieta, Oscar Lopez e Patric. Avrà l'arduo compito di far dimenticare l'esperienza biancoceleste dei suoi connazionali, ma soprattutto quello di sostituire Candreva. Inzaghi lo sta studiando, anche lui si aspettava ben altro sulla fascia, ma adesso non ha alcuna intenzione di fare la vittima.
L'ALTER KEITA
Il mercato è chiuso e non si pescherà nient'altro nemmeno in attacco fra gli svincolati. Simoncino lavorerà con il materiale messogli a disposizione, senza far drammi. Forse, anzi togliete il dubbio, Bielsa si sarebbe dimesso comunque con questa campagna acquisti, l'attuale tecnico biancoceleste invece vuole dimostrare di poter far bene anche così, persino nel più scoperto reparto avanzato. Serviva un altro attaccante? Il mister ha pronta la mossa Luis Alberto, una seconda punta esterna, aspettando un eventuale reintegro di Keita. Luis Alberto dovrà solo raddrizzare la mira: troppo pochi 6 gol per uno che fa 2,8 tiri a partita, come nessun altro - escludendo i giocatori di Real e Barcellona - nell'ultima Liga. Difficilmente Inzaghi modificherà il 4-3-3 per lui, ma lui potrà fargli cambiare idea col dono dell'assist. Otto al Deportivo, l'anno scorso. I laziali lo chiamano Lupo Alberto, allora non deve perdere il vizio.