Italia, il canto del "Gallo" Belotti: il bomber che rende felice Ventura

Italia, il canto del "Gallo" Belotti: il bomber che rende felice Ventura
di Ugo Trani
3 Minuti di Lettura
Lunedì 14 Novembre 2016, 12:20
dal nostro inviato
MILANO «Sono appena arrivato e tra i più giovani del gruppo. Qui non ho scelta: devo segnare e dare il massimo se voglio restare in azzurro». Il Gallo alza la cresta solo in campo. Perché, conoscendo Ventura, Belotti non fa certo lo spaccone fuori, anche se è ormai il nuovo centravanti titolare della Nazionale. La promozione definitiva con la prima doppietta con l'Italia da mettere nel suo breve curriculum internazionale che, comunque, è già di 3 gol in 4 partite. Il rendimento nel Torino nella seconda metà del campionato scorso, nella quale firmò 11 delle sue 12 reti che sono anche il record personale, e all'inizio di quello attuale, con 8 gol e 2 rigori falliti, lo hanno messo davanti ai colleghi di oggi, di ieri e di domani. Il ct tiene a distanza Balotelli e in castigo Pellè, lo stesso Eder parte dalla panchina. «La maglia numero nove l'hanno messa loro e anche tanti altri campioni. So che cosa significa, perché spetta all'attaccante di riferimento. Ma non mi deve pesare, perché qualsiasi numero qui è importante». Non nomina Vialli, al quale è stato paragonato da giovane, anche perché i suoi modelli sono stranieri. «Shevchenko è sempre stato il mio idolo. Adesso seguo ogni mossa di Aguero, giocatore brevilineo che lascia sempre il segno».
RITOCCO IN VISTA
Il canto del Gallo fa felice Ventura che lo ha lanciato in azzurro e anche il presidente granata Cairo che lo ha preso con 7,5 milioni dal Palermo nell'estate 2015. Il Torino presto affronterà il discorso del rinnovo/adeguamento contrattuale: la scadenza e 2010, ma l'attaccante, al momento, ha l'ottimo stipendio da emergente: 800 mila euro a stagione. Non c'è niente di scontato, però. Piace alla Juve che non può proprio osare lo sgarbo, lo seguono l'Arsenal, il Livepool e il Borussia Dortmund. I 2 gol di Vaduz, sommati a quello del mese scorso a Skopje, lo hanno fatto conoscere definitivamente anche all'estero. Andrea non sembra sazio. «Non male come partenza in Nazionale, ma non posso certo fermarmi. Devo sfruttare ogni chance che mi viene data e fare più gol, per me e per la squadra. Proprio contro il Liechtenstein ho avuto la possibilità di segnarne altri che non sono arrivati per demerito mio. Non sono proprio riuscito a buttare dentro il pallone nella ripresa. Peccato, perché di occasioni ne sono capitate... Sono contento lo stesso. Anche i compagni volevano fare più gol, ma noi non possiamo pensare alla classifica o alla differenza reti perché tanto dobbiamo comunque vincere tutte le partite, anche quella con la Spagna. Sicuramente andremo lì per vincere».
COPPIA TORO
L'assist per Immobile, suo ex partner nel Torino e oggi centravanti della Lazio, certifica l'affidabilità del tandem offensivo azzurro (già 7 gol con la nuova gestione tecnica, contando le 4 reti del centravanti biancoceleste che ha fatto centro 9 volte pure in campionato): «Con Ciro siamo molto amici, lo conosco, abbiamo giocato e lavorato sei mesi insieme, sicuramente questo è un punto a nostro vantaggio. E il nuovo modulo, con due esterni alti e due punte in mezzo, ci aiuta: abbiamo più chance». Domani l'amichevole con la Germania. «La sconfitta ai rigori nei quarti dell'ultimo Europeo mi ha fatto male da tifoso. L'ho vista a casa dei genitori della mia ragazza. Spero di aver spazio, ma rispetterò sempre le scelte di Ventura. Mi ha dato tanto, come Mihajlovic. Entrambi sanno che non mi pongo limiti. Voglio migliorare e so che per crescere deve lavorare tanto. Come questa Italia».
Ugo Trani
© RIPRODUZIONE RISERVATA