Italia col doppio regista: Ventura domani in Israele darà fiducia a Bonucci e Verratti

Italia col doppio regista: Ventura domani in Israele darà fiducia a Bonucci e Verratti
di Ugo Trani
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Domenica 4 Settembre 2016, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 17:45
dal nostro inviato
BARI Il via nelle qualificazioni mondiali coincide con il ritorno in azzurro di Bonucci e Verratti. Da titolari. L'Italia, dopo il flop contro la Francia, confida nell'esperienza del primo e nello spessore dell'altro. Il difensore, per restare vicino al piccolo Matteo, ha saltato l'amichevole di giovedì contro i vicecampioni d'Europa; il centrocampista, avendo ripreso l'attività agonistica solo da un mese dopo il lungo stop per la pubalgia, nel test contro i Bleus è entrato nella ripresa. Ventura li riavrà insieme domani sera contro Israele. Due registi, dietro e in mezzo al campo, per ritrovare il gioco e l'identità. tatticamente aumenteranno le soluzioni.

INNESTI FONDAMENTALI
Il ct, nel match di Haifa, non può certo fare cilecca. Il ko contro la Francia ha confermato il momento critico del nostro calcio: la qualità dei singoli non è all'altezza delle migliori nazionali del continente e, per cercare di essere competitiva, l'Italia deve puntare sull'organizzazione e sulla condizione atletica, come è successo all'ultimo Europeo. Attualmente è carente la prima e insufficiente la seconda. Ventura non può avere la certezza di ritrovarle già domani sera contro Israele. Ad inizio settembre (e, spesso, da metà agosto) gli azzurri non sono mai in forma e sbandano anche contro rivali poco quotate. Proprio Conte è riuscito a interrompere la striscia negativa, vincendo qui a Bari il 4 settembre 2014 contro l'Olanda (amichevole) e a Firenze il 3 settembre 2015 contro Malta (qualificazioni europee). Ma, nella gara di giovedì contro la Francia, la Nazionale è tornata alle vecchie abitudini. Non è al top, dopo l'estate. Con Bonucci, leader difensivo, e Verratti, regista di carattere, dovrebbe almeno ritrovare la personalità e l'equilibrio.
 
CERTEZZE DA RITROVARE

L'Italia, nell'amichevole contro la Francia, è stata irriconoscibile dietro. Dove, anche durante l'Europeo, gli azzurri hanno sempre dato garanzie. La gestione del precedente ct ha avuto come punto di riferimento il blocco Juve. Cioè la difesa: il portiere Buffon e le sentinelle Barzagli, Bonucci e Chiellini. Gol incassati, in 5 partite: 2. Quello ininfluente di Brady, tra l'altro preso da Sirigu, nell'ultima gara della prima fase contro l'Irlanda (azzurri già qualificati e con il primato nel gruppo al sicuro) e l'altro di Ozil nella ripresa del quarto di finale contro la Germania, la notte dell'eliminazione ai rigori. Giovedì sera 3 gol dai vicecampioni d'Europa: in casa non accadeva dal 13 novembre del 1999, a Lecce contro il Belgio, sempre 1-3, e con Zoff in panchina. L'assenza di Bonucci ha pesato. A sbagliare è stato il suo amico Chiellini, soprattutto sul primo gol di Martial. Ma Astori, centrale per l'emergenza, ha caratteristiche diverse dal difensore che ieri pomeriggio è tornato ad allenarsi con i compagni. Bonucci guida il reparto e avvia l'azione. Nel ruolo è tra i migliori del pianeta. L'Italia di Ventura ha usato il possesso palla per rispondere al pressing dei Bleus. La scelta, però, non ha pagato: manovra scontata e lenta, mai efficace. Bonucci, bravo a verticalizzare, può rendere l'Italia imprevedibile con il lancio. E anche Verratti, se farà il regista, dovrebbe contribuire. «Inizialmente ho avuto qualche difficoltà con Conte. Nel Psg, con Blanc, era abituato a fare possesso palla, mentre qui mi veniva chiesto altro. Di essere più rapido nei passaggi, magari in profondità. So adattarmi. Ogni allenatore mi vede in una posizione diversa e cambiare non mi spaventa. Con Emery ho provato da trequartista, ma con libertà di movimento. Ventura mi ha detto che da regista posso soffrire la marcatura e abbiamo studiato che cosa fare in casi del genere». Possibile che si scambi la posizione con Montolivo. Non gioca titolare dal 10 ottobre del 2015, vittoria dell'Italia, 3 a 1, a Baku contro l'Azerbaigian. «Finalmente sto al cento per cento, mi manca solo il ritmo partita. Vorrei iniziare un ciclo con la Nazionale. E, a differenza di Balotelli, mi piacerebbe un giorno tornare a giocare nel campionato italiano, tra i più belli che ci siano». Il dubbio è a sinistra: Florenzi in ballottaggio con Antonelli.