La nazionale è senza guida. Il ct Conte ha già ufficializzato l’addio dopo Euro 2016 ma la Figc non ha ancora il sostituto

La nazionale è senza guida. Il ct Conte ha già ufficializzato l’addio dopo Euro 2016 ma la Figc non ha ancora il sostituto
di Ugo Trani
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Mercoledì 23 Marzo 2016, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 09:31
L'Italia, domani sera alla Dacia Arena di Udine, sfida la Spagna campione del continente. Sulla panchina azzurra ci sarà Conte, il ct che ha già detto addio alla nostra Federcalcio per andare allenare, dopo l'Europeo in Francia, il Chelsea. La situazione è anomala per la Nazionale di oggi e al tempo stesso complicata per quella di domani. Andrà risolta presto, magari subito dopo le 2 amichevoli di marzo (martedì 29 è in programma la seconda, all'Allianz Arena di Monaco, contro la Germania campione del mondo). Il presidente federale Tavecchio non ha ancora il sostituto dell'ex allenatore della Juve. Esistono opzioni più o meno affascinanti, autocandidature fiacche o ingombranti e cavalli di ritorno. Ma la fumata bianca è lontana.
PIÙ SOLUZIONI
Donadoni, confermato lunedì dal Bologna anche per iscritto, non può essere più la prima scelta Figc. L'ex ct dell'Italia, azzurro nel biennio 2006-2008, è però tentato dalla proposta. Sarebbe la sua grande rivincita. Fu mandato via dopo essere stato eliminato ai quarti dell'Europeo in Austria e Svizzera, proprio dalla Spagna poi diventata campione e ai rigori. A frenarlo non è certo la questione economica, anche perché in Nazionale guadagnerebbe più di quanto riceve dal club rossoblù. Pesa, invece, sulla sua decisione la crisi del nostro calcio. Tecnica e non solo. Perché scarseggiano i campioni e la Lega collabora poco con la Federcalcio. In più il presidente Saputo non ha alcuna intenzione di lasciarlo libero prima della scadenza del contratto (30 giugno del 2018). Anzi è seccato con i dirigenti azzurri. E con il Milan che lo ha cercato nelle ultime ore. L'alternativa più concreta resta al momento Mancini, anche lui blindato, almeno a parole, da Thohir. Capello ha detto no in pubblico e più di una volta. Tavecchio lo vedrà a Udine, ma il suo rifiuto, in diretta tv, non è piaciuto. La sua candidatura è spendibile più di altre con gli sponsor (la Puma è stata decisiva per convincere Conte), anche se l'ingaggio sarà dimezzato rispetto all'attuale (da 4 milioni a 2). Lippi, invece, sarebbe disposto a rientrare per la terza volta. Da direttore tecnico, in panchina però andrebbe uno tra Cannavaro e Materazzi, o anche da coordinatore delle nazionali, ruolo ricoperto da Sacchi fino al 30 luglio del 2014 (si dimise dopo Abete e Prandelli). Di Biagio, oggi ct dell'Under 21, sembra troppo legato a Conte (lo salvò dopo la mancata qualificazione all'Europeo) per essere promosso. Fa, comunque, bene a sperare pure lui. Come Cabrini, pupillo del presidente federale. O addirittura il tandem mundial Tardelli-Gentile.
EX CAPITANO POLEMICO
Da registrare lo sfogo di Cannavaro a Sky, anche per forzare la mano a Tavecchio e per chiarire che non ha bisogno della supervisione di Lippi: «Mi piacerebbe essere ct. E' un ruolo difficile, ma io conosco l'ambiente, ci sono stato quindici anni. Questo però è un Paese per vecchi. Quando un ex giocatore è nel calcio da trent'anni e gli viene detto che non ha esperienza come allenatore, faccio fatica a capirlo... A Guardiola non fu detto: aveva Messi, Eto'o, Ronaldinho, non aveva bisogno di esperienza. Se invece poi vai male, allora te lo dicono». Le sue 2 avventure con squadre di club, con Guangzhou e Al-Nassr, sono entrambe finite con l'esonero.
TRIMESTRE ALL'INGLESE
«Primo giorno: doppio allenamento e seduta video. Secondo giorno: stesso programma. E Conte sarebbe cambiato? Ci fa lavorare con il solito impegno, uniti per lo stesso obiettivo, come se non fosse accaduto niente» ha chiarito Florenzi in Aula Magna. A Coverciano il ct c'è e si vede. E per altri 3 mesi, prima di sbarcare in Inghilterra, penserà solo alla Nazionale.
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