PIÙ SOLUZIONI
Donadoni, confermato lunedì dal Bologna anche per iscritto, non può essere più la prima scelta Figc. L'ex ct dell'Italia, azzurro nel biennio 2006-2008, è però tentato dalla proposta. Sarebbe la sua grande rivincita. Fu mandato via dopo essere stato eliminato ai quarti dell'Europeo in Austria e Svizzera, proprio dalla Spagna poi diventata campione e ai rigori. A frenarlo non è certo la questione economica, anche perché in Nazionale guadagnerebbe più di quanto riceve dal club rossoblù. Pesa, invece, sulla sua decisione la crisi del nostro calcio. Tecnica e non solo. Perché scarseggiano i campioni e la Lega collabora poco con la Federcalcio. In più il presidente Saputo non ha alcuna intenzione di lasciarlo libero prima della scadenza del contratto (30 giugno del 2018). Anzi è seccato con i dirigenti azzurri. E con il Milan che lo ha cercato nelle ultime ore. L'alternativa più concreta resta al momento Mancini, anche lui blindato, almeno a parole, da Thohir. Capello ha detto no in pubblico e più di una volta. Tavecchio lo vedrà a Udine, ma il suo rifiuto, in diretta tv, non è piaciuto. La sua candidatura è spendibile più di altre con gli sponsor (la Puma è stata decisiva per convincere Conte), anche se l'ingaggio sarà dimezzato rispetto all'attuale (da 4 milioni a 2). Lippi, invece, sarebbe disposto a rientrare per la terza volta. Da direttore tecnico, in panchina però andrebbe uno tra Cannavaro e Materazzi, o anche da coordinatore delle nazionali, ruolo ricoperto da Sacchi fino al 30 luglio del 2014 (si dimise dopo Abete e Prandelli). Di Biagio, oggi ct dell'Under 21, sembra troppo legato a Conte (lo salvò dopo la mancata qualificazione all'Europeo) per essere promosso. Fa, comunque, bene a sperare pure lui. Come Cabrini, pupillo del presidente federale. O addirittura il tandem mundial Tardelli-Gentile.
EX CAPITANO POLEMICO
Da registrare lo sfogo di Cannavaro a Sky, anche per forzare la mano a Tavecchio e per chiarire che non ha bisogno della supervisione di Lippi: «Mi piacerebbe essere ct. E' un ruolo difficile, ma io conosco l'ambiente, ci sono stato quindici anni. Questo però è un Paese per vecchi. Quando un ex giocatore è nel calcio da trent'anni e gli viene detto che non ha esperienza come allenatore, faccio fatica a capirlo... A Guardiola non fu detto: aveva Messi, Eto'o, Ronaldinho, non aveva bisogno di esperienza. Se invece poi vai male, allora te lo dicono». Le sue 2 avventure con squadre di club, con Guangzhou e Al-Nassr, sono entrambe finite con l'esonero.
TRIMESTRE ALL'INGLESE
«Primo giorno: doppio allenamento e seduta video. Secondo giorno: stesso programma. E Conte sarebbe cambiato? Ci fa lavorare con il solito impegno, uniti per lo stesso obiettivo, come se non fosse accaduto niente» ha chiarito Florenzi in Aula Magna. A Coverciano il ct c'è e si vede. E per altri 3 mesi, prima di sbarcare in Inghilterra, penserà solo alla Nazionale.
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