L'IPOTESI
Per dare al calcio il vanto o almeno la parvenza della serietà (una volta tanto...), ieri mattina la delegazione azzurra è andata in visita ai campi di concentramento di Auschwitz e di Birkenau e ha deposto una corona di fiori con la scritta «Nessuno mai dimentichi». Molta emozione, a colorare i volti dei nostri ragazzi, venti anni appena. E, a pensarci freddamente, strideva eccome la solennità delle foto di Auschwitz con l'ineleganza delle immagini degli ultimi giorni, rigati in superficie dai soldi e dal lessico problematico di certi procuratori. Poi la Nazionale si è trasferita a Tychy e in serata Di Biagio ha raccontato tanto senza dire molto delle sensazioni, e delle ipotesi, e dei presentimenti della vigilia. In linea generale schiererà il 4-3-3 già declinato sabato: giusto a Bernardeschi o a Berardi potrebbe essere sostituito Chiesa. All'ora di pranzo sapremo.
I RIVALI
Che tipo di avversario sia la Repubblica Ceca ancora non è chiarissimo. Di certo sappiamo che ha perso al debutto contro la Germania: ha subìto due gol e sarebbero potuti essere cinque o cinquanta. Il cuore della squadra è la punta centrale del 4-3-3: cioè il sampdoriano Patrik Schick, 13 gol nell'ultima stagione blucerchiata. Insomma si sarà intuito: il tema della serata sarà la grande sfida tra l'Italietta in particolare la sua difesa e Schick, promesso (o meglio, prossimo) juventino. E a doverlo limitare, se non bloccare, per ironia del destino sarà proprio una coppia semi-bianconera, formata da Rugani e da Caldara. Perché Rugani veste la maglia della Juventus dal 2015, mentre Caldara è stato acquistato dalla Juve a gennaio ma rimarrà in prestito all'Atalanta fino al giugno del 18. Ne deduciamo dunque che, come accade da anni per l'Italia maggiore, pure l'affinarsi dell'Under 21 dipenderà in larga parte da vicende e circostanze bianconere.
Intanto, ieri, nel derby balcanico del girone B la Macedonia e la Serbia hanno pareggiato per 2-2. La gara l'hanno decisa i gol di Gacinovic, Bardhi su rigore, Gjorgjev e Djurdjevic.