Juventus, Allegri: «Siamo i favoriti se tutti hanno le orecchie basse»

Juventus, Allegri: «Siamo i favoriti se tutti hanno le orecchie basse»
di Alberto Mauro
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Venerdì 18 Agosto 2017, 13:06 - Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 01:02

VINOVO – Allegri drizza le antenne e alza la voce quando sente odore di pancia piena. “Siamo favoriti? Sì, ma solo se ci rimettiamo tutti con le orecchie basse e lavoriamo al pari degli altri. Non siamo favoriti se affrontiamo la stagione con presunzione, partendo dal presupposto che vinceremo di sicuro. Domani alle 18 abbiamo zero punti come le altre e la stagione sarà più equilibrata dell’anno scorso: ci vuole calma ed equilibrio”. Qualità che sono mancate ai bianconeri in Supercoppa, contro la Lazio, e anche a tratti nel precampionato. “La Supercoppa non ha stravolto tutto. E’ stata una partita brutta tecnicamente, abbiamo sbagliato troppe palle, la sconfitta ci ha tolto fiducia. Nessuno si aspettava di perdere, questa è la differenza che passa tra una squadra che è presuntuosa e superficiale, e una squadra che è attenta e lavora. La Lazio domenica ha vinto la partita con pieno merito, noi siamo stati più disattenti di loro". E’ arrivato Matuidi, ma ad Allegri non basta. “Non c’è stata alcuna contraddizione nelle strategie di mercato della Juventus: numericamente a metà campo abbiamo bisogno di un giocatore in più, di Matuidi parlerò quando sarà un giocatore della Juve”. Dybala è pronto alla stagione della consacrazione, con la 10 sulle spalle. “Non ha pressioni, per lui sarà una stagione importante, dovrà confermarsi in Italia e in Europa. E’ giovane e ha grandi qualità, farebbe un errore nel pensare di essere già arrivato al top. Ha ancora tanta strada da fare ma deve mettersi in discussione”. A partire dal debutto didomani sera (ore 18) all’Allianz Stadium. “Se non battiamo il Cagliari siamo tutti in discussione, quello che abbiamo fatto rimane nella storia, l’anno scorso non conta più nulla, bisogna riallinearsi”. Il Real Madrid è ancora lontano. “Il mondo Juve ha avuto poco rispetto del Real. L’hanno vinta perché semplicemente più forti, lo hanno dimostrato negli ultimi 6 anni. Abbiamo giocato la finale 50 minuti al pari loro, quando hanno capito che eravamo in difficoltà ci hanno massacrato”. Barcellona è più vicina che mai. “Il primo pensiero va alle vittime di Barcellona, è sicuramente la cosa più importante di una partita di calcio. I nostri figli troveranno un mondo peggiore e più difficile. E’ un giorno triste”.

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