Juventus, Allegri: «Siamo diversi dal 2015, stavolta mani sulla Champions». Buffon: «Ho la paura giusta, la batterò»

Juventus, Allegri: «Siamo diversi dal 2015, stavolta mani sulla Champions». Buffon: «Ho la paura giusta, la batterò»
di Alberto Mauro
3 Minuti di Lettura
Giovedì 1 Giugno 2017, 14:14 - Ultimo aggiornamento: 15:20
«Non capita tutti gli anni di arrivare in finale. Per noi sarà la seconda negli ultimi tre anni, stavolta però dobbiamo mettere le mani sulla coppa». Da Berlino a Cardiff è cambiato tanto, quasi tutto. Massimiliano Allegri sa che la Juve non può lasciarsi sfuggire questa occasione, il tecnico bianconero a Uefa.com lancia la sfida al Real di Zidane. «Rispetto alla finale del 2015 la squadra è cambiata in quasi tutti i suoi elementi, sono rimasti solo quattro o cinque giocatori. E' cresciuta l'autostima e la consapevolezza, dovevamo alzare l'asticella e avevamo bisogno di stimoli maggiori. Il 4-2-3-1 è arrivato nel momento in cui ho capito che la squadra non poteva più andare avanti con il vecchio sistema, per le caratteristiche dei giocatori in rosa. Il cambio ha avuto tanti effetti positivi, la disponibilità a sacrificarsi per la squadra ha fatto la differenza. Competere con due grandi squadre come Roma e Napoli in campionato ci ha dato la spinta per arrivare in finale di Champions, perché dovevamo sempre mantenere la tensione alta. Se abbiamo imparato qualcosa dalla finale del 2015? Si impara qualcosa tutti i giorni, figuriamoci da una finale di Champions».

Bale o Isco cambia poco, Zidane si gioca la 12° Champions della storia del Real.
«E’ una squadra straordinaria, con grande tecnica e velocità. È abituata a giocare questo tipo di partite, quindi sarà una grande finale. Noi partiamo con una convinzione diversa rispetto al 2015. A Berlino, dopo 20 minuti contro il Barcellona, pensavamo di avere già perso; dopo il pareggio credevamo di vincere, ma alla fine abbiamo perso. Saranno 95 o forse 120 minuti estremamente lunghi e affascinanti, siamo pronti».

«Paura per la finale? Quella giusta, quella che si ha quando si giocano queste gare. Però bisogna trovare il coraggio di battere questa paura e spesso ci riesco. Per questo motivo mi sento molto più forte di quelli che non sentono paura o dicono di non averne». Queste le parole del portiere della Juventus, Gigi Buffon, a due giorni dalla terza finale di Champions League della sua carriera. Dopo quelle perse nel 2003 con il Milan e nel 2015 con il Barcellona, il capitano bianconero sfiderà a Cardiff il Real Madrid. «Ce la giocheremo senza avere rimpianti e con la convinzione di potere fare bene -assicura il numero uno della Juventus ai microfoni di Premium Sport-. Questa sarà una partita importantissima come lo era quella di due anni fa col Barcellona e come quella di quattordici anni fa col Milan. Il fatto che dopo due anni ci siamo riproposti a questi livelli e ci siamo guadagnati di nuovo la possibilità di fare la storia del calcio italiano ed europeo significa che il nostro percorso è stato imperniato di valori importanti e ci ha dato dei risultati validi».

Pericolo pubblico numero uno Cristiano Ronaldo. «In un finale così la soglia di attenzione è già ai massimi livelli già qualche ora prima della gara, a prescindere dagli avversari -assicura Buffon-.
Poi chiaramente se hai davanti grandi giocatori come Ronaldo, Benzema o Bale bisogna mettere quel pizzico di attenzione in più». Infine il 39enne estremo difensore sottolinea di non considerare il Pallone d'Oro una priorità: «L'unica mia priorità e l'unica motivazione che mi ha spinto fino a qui è chiudere un cerchio. Questa è l'unica cosa che mi interessa, il resto sono delle conseguenze importanti e gratificanti ma non sono delle priorità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA