Juventus, Allegri tra piacevoli conferme e antipatici dubbi

Juventus, Allegri tra piacevoli conferme e antipatici dubbi
di Alberto Mauro
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Domenica 10 Dicembre 2017, 17:24 - Ultimo aggiornamento: 17:55

TORINO – La Juve non segna per la prima volta dopo 44 partite consecutive (striscia record in campionato) ma la difesa rimane imbattuta per la quinta gara consecutiva, Champions compresa. Piccoli segnali di un equilibrio ritrovato, dopo un avvio di stagione caratterizzato da tantissimi gol fatti (una media di quasi 3 a partita) e molti subìti. Non è stato semplice ritrovare stabilità e l’assetto difensivo, Allegri ci ha lavorato parecchio anche tatticamente, sperimentando prima la difesa a tre (3-4-2-1) e poi alternando il 4-2-3-1 al 4-3-2-1. Senza più Bonucci, e con Howedes ancora fuori a lungo, la difesa a quattro è diventata il punto di riferimento, e là dietro le gerarchie da inizio anno si sono ribaltate. Szczesny si sta confermando all’altezza della situazione, un secondo di lusso che in questo momento può contendere la maglia da titolare a Buffon. Chiellini la conferma, il leader che ha preso in mano il reparto dopo l’addio di Bonucci, Benatia la sorpresa, la sua quinta partita consecutiva da titolare contro l’Inter ha segnato il sorpasso su Rugani e Barzagli. Anche sugli esterni c’è stata una mini rivoluzione: De Sciglio è in crescita, ormai è lui la prima scelta, con Lichtsteiner fuori dalla lista Champions e vicino all’addio. Dall’altra parte l’involuzione di Alex Sandro ha costretto Allegri a puntare sul sempre affidabile Asamoah. Piuttosto, contro l’Inter, è stato l’attacco – da sempre punto di forza bianconero – a steccare, con Higuain troppo isolato, Mandzukic sprecone e impreciso, Dybala in campo solo nel finale e Douglas Costa in panchina insieme a Bernardeschi (80 milioni in due). Cuadrado il più in forma, dribbling e cross a ripetizione ma al colombiano non è riuscito il colpo del K.O. dell’anno scorso proprio contro I nerazzurri. Il centrocampo a tre ha dato sicuramente più solidità e fisicità alla Juve, ma ha decisamente abbassato il baricentro della squadra, limitando le occasioni da gol. Due conclusioni di Mandzukic, una traversa clamorosa sempre del croato e poco altro, ma Allegri l’ha preparata e l’ha voluta giocare proprio così. Badando più a controllare l’Inter che ad affondare il colpo, con la speranza che prima o poi Mandzukic, Cuadrado o Higuain trovassero la porta. La Juve non è uscita solo indenne ma anche fortificata dalla settimana di fuoco, battendo il Napoli, conquistando gli ottavi di Champions e meritando più dell’Inter allo Stadium, 0-0 come Napoli e Roma, nel campionato più equilibrato degli ultimi anni.

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